Pilizze assicurative

La duplice vita delle polizze: l’inchiesta di Plus24

La stagione in corso sembra essere quella più propizia per le assicurazioni a contenuto di investimento: gli operatori del settore, infatti, hanno registrato un notevole aumento delle stipule nel comparto delle unit linked e delle multiramo. Il motivo? Sembra che queste polizze siano spinte in particolar modo dalle banche e dai promotori, che riescono a conquistare le attenzioni dei clienti con offerte ottime e incoraggianti. Prima di affrontare questo particolare soluzione d’investimento c’è da ricordare che anche oltre alle polizze vita sono piuttosto richieste dai cittadini altre soluzioni interessanti. Sul web è possibile consultare diverse soluzioni su questo sito dedicato alle polizze casa oppure facendo una semplice ricerca per le assicurazioni sugli infortuni.
A questo punto proviamo a vedere quali sono realmente gli svantaggi e i vantaggi delle assicurazioni a contenuto d’investimento? Sono davvero convenienti per i risparmiatori? Qual è l’incidenza delle commissioni su questi prodotti e in che modo la tassazione alleggerita può davvero renderle più appetibili? A tutte queste domande ha risposto con grande esaustività un reportage italiano pubblicato su Plus24 che esamina punto per punto, sviscera e analizza qualsiasi aspetto di questi prodotti, andando anche a individuare una situazione poco trasparente dal punto di vista dei costi, non sempre chiari e ben definiti nei prospetti forniti ai risparmiatori italiani che vogliono investire in una qualsiasi di queste polizze.

Innanzitutto è necessario che l’utente affronti con apertura mentale il discorso di scelta tra le polizze unit linked, i fondi e le multiramo: prima di recarsi da un consulente finanziario, che in veste di venditore tende sempre a offrire un pacchetto che sia conveniente almeno in parti uguali per entrambe le parti, è bene conoscerne le differenze.
La polizza vita unit linked è fortemente caratterizzata da un sistema speculativo, che implica l’utilizzo del capitale consegnato al consulente per l’investimento in fondi formati in parti diverse da azioni. Cosa significa questo? Che la convenienza dell’investimento è strettamente legata al rendimento del fondo su cui si è investito e la borsa è altalenante per definizione: sale e scende seguendo logiche spesso imperscrutabili. All’investitore non può essere garantita una rendita minima e nemmeno una garanzia di riottenere il capitale inizialmente versato, perché una volta entrato nel circuito è in balia delle borse e dei loro movimenti.
Chi stipula questo tipo di polizza firma contestualmente anche una copertura assicurativa caso morte, che viene rappresentata da una percentuale da aggiungere al capitale maturato, che può essere fissa o variabile sulla base di calcoli anagrafici da effettuare in sede con il consulente, che indicherà la miglior soluzione. Bisogna specificare che se la percentuale a cui si fa riferimento è variabile, questa diminuisce con l’avanzare dell’età e, quindi, la copertura assicurativa si assottiglia al crescere dell’età dell’assicurato.
Sui fondi c’è da fare un discorso più ampio, perché l’investitore non sentirà mai parlare di polizza vita quando decide di immobilizzare il suo capitale in un fondo di investimento. Questo aspetto ha i suoi pro e i suoi contro, perché se da una parte il titolare del fondo può decidere di investire solo in un fondo obbligazionario, per definizione meno rischioso di uno azionario, dall’altra non può comunque avere nessun tipo di garanzia per quanto riguarda il rendimento della suo fondo e per quanto riguarda la restituzione dell’intero capitale versato al termine del contratto.

Diverso è, invece, il discorso delle polizze multiramo, che a prima vista possono apparire maggiormente sicure e convenienti ma che nascondono delle insidie particolarmente spigolose di cui tener conto nel momento in cui si procede con la stipula. La definizione multiramo sta proprio a indicare la possibilità da parte dell’investitore di ramificare il suo capitale, sfruttando la gestione separata: se da una parte viene garantito il rendimento minimo e il capitale viene garantito, dall’altra viene girato sui fondi unit linked ed entra nel circolo finanziario borsistico. Anche in questo caso non è corretto parlare di polizze vita ma di contratti di capitalizzazione, perché non viene fatto nessun riferimento esplicito al rischio demografico e all’assicurazione dei congiunti, ma si crea un fondo bloccato che potrebbe essere utilizzato in caso di necessità.

Bisogna informarsi sulle tempistiche della gestione separata, perché il vincolo sul capitale a rendimento garantito potrebbe essere piuttosto elevato senza possibilità di sblocco per emergenze e urgenze impellenti, a differenza delle unit linked che da questo punto di vista sono maggiormente flessibili, soprattutto in caso morte, come specificato precedentemente.

La duplice vita delle polizze sta proprio nelle loro caratteristiche che le definiscono non solo dal punto di vista delle coperture assicurative ma anche come fondi di investimento: è necessario capire le proprie esigenze e muoversi di conseguenza per affrontare il futuro con la giusta copertura e sicurezza.