Maurizio Landini e il corteo dei manifestanti

Notizie deformate a scopi politici

Non è nuova la questione della manipolazione dell’informazione da parte della cosiddetta “stampa di regime”. Spesso e volentieri, comunque, alcune verità e smentite vengono a galla, soprattutto attraverso la divulgazione di fonti online, in questo caso video, che difficilmente trovano visibilità sui ben noti TG convenzionali. La cosa anomala è che in questo specifico caso la “supervisione politica” dell’informazione è ostacolata da una sorta di spaccatura interna: il filone schierato con il Governo e l’altro a favore del leader della Fiom Maurizio Landini. Sta di fatto che la deformazione della notizia c’è stata ugualmente.
L’episodio mostrato nel video è accaduto a Roma durante la recente manifestazione degli operai Acciai Speciali di Terni (Ast).
Diversi quotidiani nazionali hanno commentato l’evento con riferimenti espliciti a violente cariche della Polizia, anche senza preavviso, nei confronti dei manifestanti. Di feriti ovviamente ce ne sono stati, ma da entrambi le parti (anche se i TG nazionali, come sempre, hanno mostrato solo le immagini degli operai sanguinanti).
Questo video integrale, senza tagli e correzioni, evidenzia in maniera inequivocabile come il tentativo di sfondamento da parte dei manifestanti (e non delle forze dell’ordine) viene respinto senza alzare un dito da parte della Polizia. In quei momenti, inoltre, gli uomini in divisa avevano già ricevuto contro oggetti lanciati da dietro lo striscione. In pratica i poliziotti sono stati costretti a difendersi dagli attacchi in massa dei protestanti.

Troppo spesso, nelle colorate e faziose titolazioni dei giornali, capita di notare come la figura del poliziotto venga dipinta con caratteristiche non appropriate e irriverenti nei confronti di chi serve lo Stato con stipendi miseri, rischiando la vita quotidianamente.
D’altra parte è anche avvilente constatare come un sacrosanto diritto di manifestazione venga sciupato con violenze spoontanee da parti chi chi dovrebbe limitarsi a scendere in piazza per far valere pacificamente le proprie ragioni.