Medici, farmacisti conniventi e case farmaceutiche disposte a tutto. Questo è il contesto drammatico quanto reale del nuovo film “Il venditore di medicine”, diretto da Antonio Morabito. Nel cast, assieme al protagonista Claudio Santamaria, troviamo anche Marco Travaglio nei panni dell’inespugnabile Prof. Malinverni.
Bruno (claudio Santamaria) fa l’informatore medico. La sua azienda, la ‘Zafer’, sta vivendo un momento difficile. Pur di non perdere il suo posto di lavoro, Bruno è disposto a corrompere medici, a ingannare colleghi, a tradire la fiducia delle persone a lui più vicine.
Il protagonista è l’ultimo anello nella catena del ‘comparaggio’, una pratica illegale che la Zafer, come molte altre case farmaceutiche, attua per convincere i medici a prescrivere i propri farmaci. E se alcuni dottori si rifiutano di prestarsi a questo gioco, molti di loro non si sottraggono affatto.
«Bruno si muove al di sopra della soglia della morale, immerso in un sistema di bisogni indotti e disinteresse sociale», afferma il regista. «Ho scelto l’ambiente della Farmaceutica per il prodotto che viene trattato: il farmaco, l’ultima cosa che dovrebbe essere ridotta a mero prodotto commerciale. All’interno di questo ambiente, ho preso come protagonista un informatore medico perché è una figura familiare, non distante dalla nostra quotidianità. È l’omino ben vestito che ci passa avanti nelle sale d’attesa con la sua valigetta. È una “pedina piccola”, ma si comporta nel piccolo esattamente come la sua classe dirigente si comporta nel grande».
La pelllicola, prodotta dalla Classic in collaborazione con Rai Cinema, è nella sale dal 29 aprile.