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Caffè: quello che c’è da sapere

Caffè

Intorno al 1500 i saggi Sufi  yemeniti bevevano caffè per tenersi svegli durante le preghiere. Agli inizi del 1800 il giovane chimico tedesco Friedlieb Ferdinand Runge scoprì alcune proprietà terapeutiche di questa sostanza: si tratta infatti di un alcaloide che favorisce una stimolazione del sistema nervoso centrale, dell’attenzione e il mantenimento del buon umore. Aiuta inoltre la respirazione e la digestione stimolando le secrezioni gastriche. Attenua il senso di fame e quindi può essere un aiuto nelle diete. Per queste ragioni oggi la caffeina è considerata alla pari di un medicinale.

Prima di mettersi in viaggio il caffè non è consigliato, se non dopo aver mangiato. Infatti pur facilitando l’attenzione, favorisce anche un’ipersecrezione gastrica fastidiosa, soprattutto a stomaco vuoto.

Il caffè mescolato al latte bollente (il comune cappuccino) ha la proprietà di bloccare l’appetito ed è comunemente pensato essere un sostitutivo del pranzo anche se impropriamente. Questo perché, con la temperatura, l’acido tannico del caffè si combina con la caseina del latte, dando luogo al tannato di caseina, composto difficile da digerire.

Il consumo di caffè è stato inoltre associato a una riduzione del rischio di insorgenza del cancro del colon-retto, del carcinoma della bocca, del carcinoma epatocellulare e del cancro alla prostata.

Studi recenti stimano che la dose massima di caffeina da consumare in un giorno dovrebbe essere sui 300-400 milligrammi, pari a circa quattro-cinque caffè. Ogni tazzina di caffè espresso infatti contiene in media 80 milligrammi di caffeina. Non bisogna comunque farne un uso eccessivo proprio perché la stimolazione del sistema nervoso potrebbe avere effetti collaterali, quali insonnia, irrequietezza e nervosismo.

Il consumo di grosse quantità di caffeina, al di sopra dei 400 mg al giorno, porta alla condizione conosciuta come caffeinismo, ovvero una sorta di dipendenza da caffeina con un ampio di spettro di spiacevoli effetti fisici e mentali come nervosismo, irritabilità, agitazione, insonnia, mal di testa e palpitazioni cardiache.

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