In un periodo delicato come questo in cui i temi del pregiudizio e dell’odio razziale appaiono molto attuali, ma allo stesso tempo brutalmente strumentalizzati dai media per mettere in risalto presunte superiorità morali e religiose di alcune civiltà, anche la controversa questione dell’islamofobia, ovvero la discriminazione verso l’islam come religione e verso i musulmani come credenti, appare ancora annebbiata dalla disinformazione.
Da una parte troviamo coloro che sostengono il Corano in quanto considerato un “libro di pace”; dall’altra coloro che accusano i musulmani di non prendere sufficientemente le distanze dal terrorismo islamico che proprio in nome di questa religione compie barbarie inaudite e atti terroristici di portate sorprendenti.
Persino l’Antico Testamento della Bibbia, ad esempio, che è un testo scritto da uomini ispirati da Dio, contiene anche alcuni versi alquanto ostili nei confronti del rispetto dei diritti umani, ma vanno comunque contestualizzati all’epoca in cui sono stati scritti e in quale circostanza specifica. Sta di fatto che i cristiani di oggi, coniugando fede e ragione, considerano anacronistici quei circoscritti versi violenti, poiché inapplicabili in una moderna società civile.
Per i musulmani, invece, il contenuto del Corano, proprio perché della stessa sostanza di Allah, ha un valore assoluto, universale e eterno. E’ così che, addentrandosi nella lettura dei passi del Corano, senza un’adeguata conoscenza delle metodologie critiche comunemente adottate, l’interpretazione può apparire sicuramente fuorviante e potrebbe indurre a far pensare che Allah inviti esplicitamente i musulmani a combattere per affermare l’islam ovunque nel mondo.
Ecco 10 punti, presi tra i tanti presenti nel Corano, che possono facilmente indurre in “interpretazioni erronee”, emettendo giudizi poco edificanti per questa religione:
1) ”Instillerò il mio terrore nel cuore degli infedeli; colpiteli sul collo e recidete loro la punta delle dita… I miscredenti avranno il castigo del Fuoco!… Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi”. (Sura 8:12-17);
2) “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso”. (Sura 5;33);
3) “Uccidete gli infedeli ovunque li incontriate. Questa è la ricompensa dei miscredenti”. (Sura 2:191);
4) “Quando incontrate gli infedeli, uccideteli con grande spargimento di sangue e stringete forte le catene dei prigionieri”. (Sura 47:4);
5) “O voi che credete! Se non vi lancerete nella lotta, Allah vi castigherà con doloroso castigo e vi sostituirà con un altro popolo, mentre voi non potrete nuocergli in nessun modo”. (Sura 9:39);
6) “[gli ipocriti e i miscredenti] Maledetti! Ovunque li si troverà saranno presi e messi a morte”. (Sura 33:61);
7) “Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati. (Sura 9:29);
8) Dicono i giudei: “Esdra è figlio di Allah”; e i cristiani dicono: “Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!”. (Sura 9:29-30);
9) “Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti”. (Sura 8:65);
10) “Quando poi saranno trascorsi i mesi sacri ucciderete gli idolatri dovunque li troviate, prendeteli, circondateli, catturateli ovunque in imboscate! Se poi si convertono e compiono la Preghiera e pagano la Decima, lasciateli andare”. (Sura 9:5).
Andrebbe inoltre sottolineato che “La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” (Nazioni Unite, 1948) sia stata rifiutata dalle nazioni islamiche, che hanno preferito, a partire dal 1981, proclamare “La Dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo”, legata maggiormente ai principi della Shari’a, che prevedono la pena di morte in quattro casi: omicidio ingiusto di un musulmano, adulterio (è punita solo la donna), bestemmia contro Allah (da parte di persone di qualunque fede) e apostasia (l’abbandono formale e volontario dalla propria religione).
L’articolo 18 della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” recita tutt’altro: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti».