Con l’apertura ambientata nel 1996 e l’epilogo collocato nel 2004, approda in dvd italiano sotto il marchio Blue Swan Entertainment Her body, co-produzione tra Repubblica Ceca e Slovacchia che rappresenta il primo lungometraggio di finzione diretto da Natálie Císarovská, proveniente dai documentari e dagli short.
Lungometraggio che, datato 2023, intende ripercorrere la storia di Andrea Absolonová, giovane atleta della squadra olimpica delle tuffatrici per la quale lo sport era la sua vita e il suo sogno quello di vincere le Olimpiadi di Atlanta.
La Andrea Absolonová che possiede sullo schermo i connotati della slovacca Natalia Germani e che, in seguito ad un grave infortunio ad una vertebra, vede la sua carriera sportiva costretta ad interrompersi per sempre.
Fatto che la costringe ad adattarsi ad un’occupazione giornaliera decisamente meno ambiziosa e gratificante come quella di cassiera in un piccolo negozio di alimentari… fino al momento in cui, posando per fotografie nell’ambito del mondo della moda, conosce persone che la introducono nel proibito universo del cinema per adulti.
Perché è la vita di colei divenuta una vera e propria star dell’hard in fotogrammi – con oltre duecentoventi titoli pornografici in filmografia – sotto pseudonimo Lea De Mae che ricostruisce Her body, in un certo senso accostabile al Pleasure firmato nel 2021 dalla svedese Ninja Thyberg per raccontare di una ventenne che lasciava la Svezia alla ricerca del successo a Los Angeles sui set a luci rosse.
A differenza della Thyberg, però, pur proponendo sequenze di sesso non castissime e non risparmiando crudezza, la Císarovská non punta alle immagini esplicite e si concentra in particolar modo sul lato umano, tracciando soprattutto il parallelo tra l’attività sportiva e quella del sesso davanti alla camera di ripresa, entrambi basate su una difficile preparazione fisica e psicologica, nonché finalizzate alla coronazione del successo.
D’altra parte, il messaggio che la protagonista dichiara di voler lanciare è quello di vivere appieno la vita senza annoiarsi mai; man mano che la lenta evoluzione narrativa della oltre ora e quaranta di visione si concentra anche sulla maniera in cui, a seguito della discutibile scelta professionale fatta da Andrea, i suoi rapporti con la sorella rischiano di logorarsi e la posizione presa nei suoi confronti dai genitori si rivela diversa tra padre e madre.
E alla fine, con il dramma dietro l’angolo, la Císarovská mette dunque in piedi attraverso Her body un biopic che evita intelligentemente di snocciolare giudizi.