Presentato come evento speciale fuori concorso alle Giornate degli Autori dell’ottantunesima Mostra internazionale del cinema di Venezia prima di essere distribuito regolarmente nelle sale, approda in dvd sotto il marchio Mustang Entertainment Coppia aperta quasi spalancata, tratto dalla commedia teatrale scritta nella prima metà degli anni Ottanta da Franca Rame e Dario Fo.
Commedia che per diversi anni è stata portata in scena proprio dalla Chiara Francini che troviamo anche al centro di questa atipica trasposizione per il grande schermo concepita dalla Federica Di Giacomo regista, tra l’altro, del documentario Liberami, riguardante gli esorcismi.
Atipica in quanto non ci troviamo dinanzi ad un comune lungometraggio di finzione, ma ad un autentico esperimento che fonde il linguaggio della Settima arte con quello, appunto, del teatro, più l’aggiunta di un taglio da indagine antropologico-sociale.
Infatti, su sceneggiatura scritta dalla stessa Di Giacomo insieme al critico cinematografico Mario Sesti e alla Francini, abbiamo quest’ultima che si divide tra il compagno svedese Karl Fredrick Lundqvist e il collega di palcoscenico Alessandro Federico, al fianco del quale interpreta Antonia, mentre si accinge ad esplorare la natura fluida dell’amore nel XXI secolo.
Un’esplorazione che la porta a difendere la monogamia in un mondo di ideali che tendono al contrario a non accettarla, tra relazioni poliamorose e dibattiti con femministe.
Come anche dibattiti con gli spettatori dello spettacolo teatrale, di cui seguiamo inoltre le prove prima dell’effettiva rappresentazione in pubblico, nel corso di una quasi ora e cinquanta di visione destinata a tirare in ballo perfino la mamma della stessa Chiara in esilaranti siparietti.
Perché, man mano che la protagonista si addentra in quello che possiamo tranquillamente intendere in qualità di percorso di autoscoperta in mezzo a nuovi modelli sentimentali e di felicità, non è davvero l’ironia a risultare assente in Coppia aperta quasi spalancata.
Fino all’entrata in contatto con Sara, Daniele ed Efrem, praticanti la convivenza a tre, al servizio di un mix di tipologie di racconto per immagini che, oltre ad includere perfino un momento onirico, sembra suggerire nei veri filmati del leone fuggito da un circo di Ladispoli la metafora relativa ad un essere umano (in questo caso la Francini) sempre più spaesato e confuso in una società continuamrnte sospesa tra le certezze e i dubbi che caratterizzano le scelte di ognuno.
Con trailer e sei minuti di scene tagliate nella sezione extra.