The animal kingdom: povere creature

Presentato in anteprima mondiale al settantaseiesimo Festival di Cannes, scelto per la sezione Crazies del Torino Film Festival 2023 e vincitore di cinque premi César, tra cui quello per la miglior colonna sonora andato al cantautore, polistrumentista e produttore discografico torinese Andrea Laszlo De Simone, e quello per i migliori effetti speciali, arriva nelle sale cinematografiche italiane il 13 Giugno 2024 The animal kingdom.
Co-produzione tra Francia e Belgio diretta dal Thomas Cailley occupatosi nel 2014 di The fighters – Addestramento di vita, un’opera di cui il regista racconta così la genesi: «Durante la mia esperienza come giurato per la Fémis, ho letto una sceneggiatura scritta da Pauline Munier in cui si parlava del tema dell’ibridazione tra uomo e animale. Ho avuto la sensazione che in quella metafora convergessero tutti i temi che volevo affrontare: la trasmissione, i mondi che vogliamo lasciare in eredità, quelli che ereditiamo, quelli che distruggiamo e quelli che, forse, restano ancora da inventare».
Oltre due ore di visione che, ambientate in un futuro prossimo, pongono al proprio centro il sedicenne Émile Marindaze interpretato da Paul Kircher, il quale, desideroso semplicemente di avere una vita da liceale tra scuola, serate in compagnia degli amici e primi amori, si trova purtroppo a dover fare i conti con inaspettati cambiamenti legati al suo corpo.
Perché argomento portante di The animal kingdom sono misteriose mutazioni che finiscono per trasformare gli esseri umani in ibridi animali in un mondo che guarda a queste cosiddette “creature” con odio e diffidenza.
E, mentre ne seguiamo il rapporto che porta avanti con il padre François, ovvero Romain Duris, è solo abbracciando la propria vera natura che Émile potrà scoprire ciò di cui è davvero capace nel corso di un’operazione che individua proprio nelle mutazioni portate in scena il suo maggior motivo d’interesse.
Perché, nonostante la notevole cura fotografica e le affascinanti scenografie naturali che fanno da sfondo, ennesima allegoria in fotogrammi relativa alla libertà e alla convivenza con il diverso The animal kingdom non manca di risultare tanto lento e noioso quanto eccessivamente tirato per le lunghe. Sebbene l’azione e il movimento non siano assenti.