È imminente nelle sale cinematografiche l’uscita di Lady Cobra – Una killer in blues, lungometraggio d’esordio del genovese Fabio Giovinazzo.
Sceneggiato dallo stesso Giovinazzo con la collaborazione di Antonio Lusci e Alessandra Chiodi, un prodotto indipendente che guarda alle ossessioni per la cultura pop di Quentin Tarantino filtrandole attraverso l’espressionismo simbolico di David Lynch.
Una donna – veterana di guerra in congedo, disadattata ma idealista – alterna il lavoro come fioraia all’attività di killer a pagamento. Vestita di rosa, riceve i suoi clienti in un cimitero e si sposta su una potente Shelby Cobra degli anni Sessanta. Considerata la migliore, è conosciuta nell’ambiente con il nome di Lady Cobra e porta sempre a termine ogni incarico sfruttando la sua infallibile Smith & Wesson. Il naufragio sentimentale con un uomo di cui è ancora invaghita la spinge in un vortice di follia che la porterà a ribellarsi alle ingiustizie di una società sempre più depravata.
«Il film è un intimo psicodramma su strada, filtrato da un forte sapore blues in musica che ha le forme cangianti di una vocazione che non può fare a meno di scendere a patti con un disturbo mentale nascosto», spiega il regista, che aggiunge: «Donna e società: ho lavorato su una contrapposizione dai tratti fumettistici e onirici verso una forma di schiavismo legalizzato fin dalla nascita con la capacità di far annegare nella disperazione o nella follia omicida coloro che maggiormente sarebbero disponibili al Bene. Alla fine il colpo fantastico è un ideale di giustizia feroce ma obbligato».
Lady Cobra – Una killer in blues è prodotto e distribuito da Fabio Giovinazzo e Nicoletta Tanghèri.
Ne è protagonista Nicoletta Tanghèri affiancata da Adriano Aprà, Gabriele Bartoletti, Paola Bazurro, Andrea Benfante, Raffaele Casagrande, Paolo Drago, Anna Giarrocco e Fabio Taddi, più le voci di Davide Aloi e Antonio Carletti.
Si occupa della fotografia Andrea Bertero, mentre il montaggio è a cura di Lucio Basadonne, A.B. e Fabio Giovinazzo e le musiche sono a firma di Joe Valeriano e Silvia Tavascia.