Tra i giovani è sempre più diffusa la convinzione che la pensione sia solo un miraggio. Per chi ci arriva, invece, le preoccupazioni sono totalmente diverse. Ad esempio, come spendere il proprio tempo libero, che improvvisamente diventa enorme a causa della mancanza del lavoro. Una quotidianità completamente diversa che, però, si può sfruttare al meglio, specialmente rimanendo attivi.
Pensione, come trascorrerla al meglio: idee e consigli
Prima di parlare dei requisiti necessari per andare in pensione, è bene pensare a come trascorrere il tempo libero che si avrà davanti. La parola chiave è attività. Bisogna restare attivi di mente e di corpo, non lasciandosi prendere dalla pigrizia, che aumenta solo il rischio di accorciare la nostra vita. Una buona abitudine, dunque, è quella di pulire e riordinare la casa. Un modo per rimanere in movimento ed abitare in un luogo salubre e privo di polvere e germi. La lettura e la scrittura, invece, sono due attività che permettono di tenere il cervello in allenamento. Inoltre, la prima può ispirare la seconda, la quale ci potrebbe servire anche per scrivere memorie o racconti per i nostri cari, specialmente i più piccoli.
Fare una ginnastica dolce in casa o lunghe passeggiate all’aperto consentono di tenersi allenati, specialmente a livello respiratorio, muscolare e cardiaco, evitando di incorrere in malattie cardiovascolari e polmonari che metterebbero a rischio la nostra vita. Sono tanti, poi, i pensionati che amano viaggiare o, addirittura, trasferirsi all’estero. Le mete privilegiate, in questo senso, sono Portogallo e Tunisia, specialmente a causa del costo della vita che risulta essere anche di molto inferiore rispetto a quello dell’Italia. Infine, la creazione e la gestione quotidiana di un orto nel giardino della propria abitazione è un modo sia per rimanere in forma, in quanto prevede un minimo di sforzo fisico, sia per impiegare al meglio il tempo libero guadagnando in salute, con la consumazione di prodotti sani a km zero.
Parlando in generale, alcuni di questi hobby o scelte di vita richiedono un budget di partenza abbastanza modesto. Qualora non si disponesse della liquidità necessaria, si potrebbe pensare anche ad un prestito personale, cercando informazioni ad esempio su come funziona la cessione del quinto, un metodo ideale per i pensionati per racimolare la somma richiesta. L’importante è raggiungere l’obiettivo finale, ovvero trascorrere una pensione serena, rilassante e attiva allo stesso tempo.
I requisiti per andare in pensione nel 2022
Una volta capito come potersi godere al meglio il tempo libero nella terza età, bisogna comprendere quali siano i requisiti per accedere alla pensione nel 2022. Anche perché negli ultimi anni si sono susseguite davvero tante modifiche alla legislazione sul tema, che hanno cambiato i termini e le condizioni per poter andare in pensione. Quindi, per semplificare il più possibile, possiamo dire che l’età minima per poter accedere alla pensione di vecchiaia è quella di 67 anni compiuti per ogni categoria di lavoratori. Un requisito, questo, valido anche per ottenere l’assegno sociale nel 2022. Ma accanto all’età anagrafica, va aggiunta quella lavorativa. Devono essere come minimo 20 gli anni di contributi versati. Questi possono essere totalmente lavorativi o si possono raggiungere anche tramite il riscatto degli anni di laurea, del servizio militare, della maternità o della NASPI.
Esistono anche alcune deroghe che abbassano gli anni di contributi necessari da 20 a 15 per determinate categorie di lavoratori. Nell’ambito della straordinarietà alla norma generale, poi, vi sono altre forme di accesso alla pensione. Su tutte citiamo la pensione anticipata ordinaria, che permette agli iscritti alla gestione INPS di andare in pensione a qualsiasi età a fronte di 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini, 41 e 10 mesi per le donne. L’APE Sociale, invece, è una forma di anticipo riservata alle categorie protette (disoccupati, disabili gravi, caregiver e lavoratori con mansioni gravose e usuranti). Qui l’età minima per la richiesta è 63 anni a fronte di almeno un minimo di 30 a un massimo di 36 anni di contributi versati a seconda della categoria.