In arrivo nelle sale cinematografiche italiane il 1 Settembre 2021, Shang-Chi e La leggenda dei Dieci Anelli espande ulteriormente il Marvel Cinematic Universe portando sul grande schermo il supereroe che, creato da Steve Englehart e Jim Starlin, fece la sua prima apparizione a fumetti nel Dicembre del 1973, all’interno di Special Marvel Edition (vol.1) n. 15.
Shang-Chi, appunto, il cui volto era ispirato a quello del mitico Bruce Lee e che nella trasposizione in fotogrammi viene incarnato dal televisivo Simu Liu; ma soltanto una volta superati il prologo in costume atto a spiegare velocemente la leggenda suggerita dal titolo e una parentesi ambientata nel 1996.
Ed è attraverso una narrazione continuamente alternata tra la sua infanzia e gioventù – con tanto di duro addestramento alle arti marziali – e il presente che il regista Destin Daniel Cretton – autore de Il diritto di opporsi e Il castello di vetro – ce ne racconta le imprese, obbligato a confrontarsi con un passato che credeva di essersi lasciato alle spalle quando viene trascinato nella rete della misteriosa organizzazione dei Dieci Anelli.
Imprese in cui coinvolge anche la sua migliore amica Katy alias Awkwafina, a cominciare da un lungo e divertente scontro a bordo di un bus in corsa privato dei freni. Una sequenza che, insieme a quella della vertiginosa lotta consumata su impalcature, rientra senza alcun dubbio tra le migliori delle oltre due ore e dieci di visione, destinate a tirare in ballo anche la sorella, il padre e la zia del protagonista, rispettivamente interpretati da Meng’er Zhang, il Tony Leung di Hard-boiled e la Michelle Yeoh de La tigre e il dragone.
Senza contare il vincitore del premio Oscar Ben Kingsley impegnato a riprendere il ruolo del Trevor Slattery già ricoperto in Iron man 3, attore fuori di testa cui spetta buona parte dell’indispensabile ironia presente nell’operazione (decisamente esilaranti le osservazioni riguardanti Il pianeta delle scimmie).
Operazione che, nel ribadire in più di un’occasione che un debito di sangue deve essere ripagato con il sangue, rischia però di perdere in ritmo durante la sua seconda parte, prima che le diverse creature digitali sfoggiate arrivino a tirare in ballo lo scontro conclusivo con un imponente drago.
Quindi, con due ultime sorprese poste durante i titoli di coda e al loro termine, Shang-Chi e La leggenda dei Dieci Anelli non si riduce altro che ad un discreto intrattenimento senza pretese trasudante elaborata effettistica, sebbene il suo avvio lasciasse presagire una delle migliori avventure cinematografiche marveliane.
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