I giochi di carte sono forse tra i primi passatempi ai quali si approccia già da bambini. Alcuni giochi, infatti, sono talmente semplici che sembrano pensati anche per i più piccoli. Altri, invece, assumono i connotati dell’azzardo e riguardano il tavolo verde: materia da adulti, insomma. Giochi come il poker e il blackjack sono ormai talmente diffusi che le loro origini paiono perdersi nell’alba dei tempi. Invero, in pochi si interrogano sulla nascita di questi giochi, che come logico, però, non possono che avere al massimo qualche centinaio di anni. Come intuibile, con l’avvento delle piattaforme online anche i giochi più popolari hanno conosciuto un’ulteriore espansione.
Il poker sarebbe stato inventato circa due secoli fa in America, a New Orleans. Ciò che si sa è che erano soprattutto i marinai a praticarlo, favorendone involontariamente la diffusione e lo sviluppo di più varianti. Lo svolgimento del gioco è piuttosto chiaro: è necessario formare delle combinazioni specifiche con le carte e chi si ritrova in mano con la combinazione dal valore più elevato vince la mano. Oggi vengono disputati in giro per il mondo addirittura dei tornei di poker, che mettono in palio premi importanti.
Il blackjack, invece, sarebbe comparso in Francia intorno al 1600. Solo più tardi arrivò in America e acquisì la sua denominazione attuale. Prima il gioco era noto semplicemente come “ventuno”, dato che 21 sono i punti massimi che si devono raggiungere. Il nome “blackjack” è stato introdotto in virtù di una vecchia regola per la quale chi otteneva i 21 punti tramite un asso e un jack di picche, dunque un jack scuro, otteneva una vincita maggiore. Altre regole sono rimaste invariate: ancora oggi in molti cercano informazioni sul conteggio delle carte a blackjack, ma si tratta di una tecnica illecita. Il blackjack è molto simile al sette e mezzo: si gioca a turno contro il banco e non contro gli altri giocatori al tavolo.
Il bridge, invece, si gioca in coppia e ricorda il tressette. Deriverebbe dal whist, comune in Inghilterra nel XVI secolo. In seguito il gioco fu chiamato “whistbridge” e a inizio ‘900, come intuibile, rimase la sola denominazione “bridge”. In Italia si diffuse soprattutto in epoca fascista e da quasi 20 anni viene accettato dal CONI come una vera e propria disciplina sportiva. Di origine uruguayana è infine il burraco, inventato verso la metà del XX secolo, ma comparso nello Stivale solo verso gli anni ’80. Anche di questi giochi vengono organizzati dei tornei, perlopiù a livello amatoriale.
Tra tutti, dunque, i giochi più datati sembrerebbero essere il blackjack e il bridge. Il primo, però, gode indubbiamente di una notorietà maggiore e viene praticato soprattutto nei casinò. La maggior parte dei giochi trova spazio tra le mura domestiche e possono essere praticati senza dover puntare delle somme in denaro. Il fine primario è quello di divertirsi e gli italiani sono tra i più grandi appassionati di giochi di carte: il burraco, ad esempio, viene giocato tranquillamente anche in spiaggia. Insomma, i giochi di carte esistono letteralmente da centinaia di anni, eppure non invecchiano mai.
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