Una “sfilata” di bandiere, simbolo dell’unità dei popoli e dei valori dello sport, trasformerà la facciata del Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, Cortina d’Ampezzo, in una grande tela firmata dal maestro Mario Arlati, eclettico artista milanese.
L’installazione è parte del ricco programma con cui il Cristallo celebra i suoi “primi” 120 anni, memore delle feste organizzate in occasione del centenario e dei 110 anni di attività, che hanno riunito la comunità intorno a questo simbolo dell’accoglienza e del Made in Italy.
È un momento di festa, di celebrazione dell’amicizia e dei legami creati con gli ospiti e il territorio di Cortina: la sintesi di un lungo percorso che culmina con un anno di eventi. Ed è un segnale, soprattutto oggi: in questa epoca storica complessa serve un pizzico di ottimismo per illuminare la strada. E così, proprio la luce si rivela essere uno dei fil rouge del’anniversario.
Il videomapping sulla facciata dell’hotel sarà realizzato grazie alla collaborazione con Contini Art Gallery, affermata galleria con sedi a Venezia e a Cortina. Una partnership avviata fin da quando, nel 2000, la famiglia Gualandi ha acquistato la proprietà, e proseguita negli anni con varie iniziative, come gli allestimenti con opere di artisti del calibro di Botero e Mitoraj.
La data scelta per l’accensione è, significativamente, quella del 7 febbraio, inaugurazione dei Mondiali di Sci che per due settimane proietteranno Cortina sotto i riflettori del mondo. Anche in questo periodo di chiusura forzata sarà quindi possibile salutare i grandi campioni con un’opera d’arte visivamente di grande impatto, capace di infondere calore e ottimismo.
Fuori tela d’artista, dentro museo: il Cristallo “visto” dalla Contini Art Gallery
Una riattualizzazione dell’opera Art Light Flags di Mario Arlati viene proiettata sulla facciata dell’hotel. Il risultato è un’esperienza estetica avvolgente. All’interno del Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, una mostra personale dell’artista raccoglie la serie Incomplete Flags, le stesse opere ricreate e proiettate digitalmente all’esterno, qui esposte in tutta la loro matericità.
«Siamo felici di festeggiare il nostro anniversario con un’opera che potrà essere ammirata da tutta Cortina», afferma Paola Gualandi, responsabile marketing dell’hotel. «Idealmente vogliamo provare a illuminare un periodo ricco di incognite, ma anche denso di ispirazione e voglia di rinascita. Questi mesi difficili ci hanno tolto tanto, ma non il piacere di creare legami, di stringerci intorno a ciò che ci rappresenta: i panorami unici che ci circondano, il senso di comunità. La bellezza è un dono che vogliamo condividere. Quest’anno i festeggiamenti acquisiscono, se possibile, un significato più profondo per tutti noi».
Con questa operazione prende vita un ambizioso progetto avviato insieme a Contini Art Gallery. «Ci sentiamo a casa al Cristallo, e collaboriamo felicemente con la famiglia Gualandi da due decadi», spiega Riccarda Grasselli Contini, general manager e curatrice del progetto. «La tecnologia del video mapping sta conquistando i nostri spazi urbani, ma questa installazione rappresenta una novità, grazie al coinvolgimento di artisti affermati. Ad esempio Mario Arlati, autore dell’opera d’arte abitabile più grande del mondo, un affresco di luci che nel 2014 ha colorato un intero complesso di grattacieli a Mosca. Si tratta di opere complesse e stratificate, frutto di un coerente percorso personale e di una storia artisticamente solida».
Il progetto di Mario Arlati è la prima tappa di una grande opera site specific che accompagnerà il Cristallo nel 2021. Vari artisti si alterneranno nel realizzare installazioni luminose. Contemporaneamente, esporranno una loro mostra personale nell’hotel. Si svilupperà perciò un dialogo tra l’interno e l’esterno della struttura, in un gioco di echi e rimandi guidati da un’ispirazione comune, espresso con il linguaggio dell’arte contemporanea.
«Sono felice di tornare a Cortina, che frequento abitualmente, con questa iniziativa». racconta Mario Arlati. «Il progetto prende le mosse da un’analoga opera di illuminazione architetturale che ho realizzato per il campanile di San Marco, a Venezia, che a sua volta nasce dalla serie Incomplete Flags, allestita all’interno dell’hotel. Ho creato bandiere solo abbozzate, accennate, che vengono completate dallo sguardo di chi le osserva. Sono opere di ispirazione pop e dal valore sociale, omaggio alla pittura di Jasper Johns e alla visione di Richard Rauschenberg. Utilizzo tessuti e tele di recupero, provenienti da fabbriche e tessitorie e destinati al macero: così restituisco dignità a un materiale povero, escluso dal ciclo della produzione».