Utilizzata da millenni nella cucina indiana, tailandese e di altre aree dell’Asia, secondo la tradizione ayurvedica, la curcuma è oggi diffusa e apprezzata anche in Occidente, grazie alle sue spiccate proprietà terapeutiche, in grado di favorire il benessere generale dell’organismo.
E’ una pianta erbacea delle Zingiberaceae, originaria dell’Estremo Oriente, comprendente erbe rizomatose, aromatiche, con foglie ampie e bislunghe e fiori colorati in spighe.
Il termine curcuma è originario della lingua sanscrita kum-kuma e dell’arabo kour-koum, che significa zafferano, per via della sua somiglianza con la popolare spezia, dello stesso giallo vivo, ma dall’aroma differente.
Le proprietà benefiche essenziali della curcuma sono racchiuse in uno dei suoi componenti fondamentali: la curcumina, individuata per la prima volta nel 1842, ad opera degli scienziati Vogel e Pelletier.
Le tre principali funzioni salutari di questa pianta sono quella antinfiammatoria, antiossidante e immunostimolante. Proprio da queste tre azioni, infatti, derivano tutti i benefici che permettono agli estratti della curcuma di contrastare molte patologie infiammatorie, anche croniche, come quelle articolari e intestinali, ma anche per l’apparato digerente e il fegato.
Di recente si è riscontrato, come del resto già indicava la secolare medicina ayurvedica, che le funzioni di questa preziosa pianta agiscono persino sulla prevenzione di alcune forme tumorali, così come sulla salute del del cuore e cervello.
Per quanto concerne le proprietà antinfiammatorie, la curcuma aiuta a lenire i dolori muscolo-scheletrici, così come artrite e artrosi. Può essere di aiuto anche per diminuire i dolori mestruali, la colite e il mal di testa.
Questa spezia vanta proprietà antiossidanti in quanto contrasta i famigerati radicali liberi, prevenendo l’invecchiamento precoce e i disturbi che l’accompagnano.
Infine l’azione immunostimolante: la curcuma è un ottimo alleato per il rafforzamento delle difese immunitarie, proteggendo il nostro organismo batteri e virus.
E’ risaputo che la curcuma sia una spezia priva di controindicazioni, tuttavia, se presa in eccesso (oltre i 2 cucchiaini al giorno), potrebbe irritare lo stomaco. Inoltre è sconsigliata alle donne in gravidanza.
Per coloro che invece sono sottoposti a terapie farmacologiche, sarebbe opportuno consultare il medico prima di utilizzare questa spezia.
Interessante anche lo studio in ambito scientifico che sta evidenziando, sempre più, un’azione contrastante della curcuma sugli effetti tossici di alcuni grassi, per esempio l’acido palmitico, sulle cellule beta del pancreas. Il cronicizzarsi di questi effetti tossici, difatti, potrebbe contribuire allo sviluppo e alla progressione del diabete di tipo 2, per cui la curcumina potrebbe contrastare tali effetti negativi.
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Il suo caratteristico colore giallo vivace della radice polverizzata viene utilizzato come colorante alimentare (del tutto innocuo). Non a caso la curcuma ha un diffuso impiego pratico in cucina, sia per dare sapore ai piatti, ma soprattutto per sfruttarne tutti i principi attivi.
Foto: Pixabay