Annunciato come uno dei colossal di punta del 2019, Acquaman, diretto da James Wan, di sicuro non deluderà le aspettative del pubblico. Dal 1 gennaio, distribuito da Warner Bros Pictures, uscirà nei cinema italiani un’avventura mozzafiato nel mondo sommerso dei sette mari, che vedrà protagonista Jason Momoa. E’ la storia sulle origini di Arthur Curry, metà umano e metà atlantideo, che lo accompagna nel viaggio della sua vita in cui, non solo lo costringerà ad affrontare chi è veramente, ma anche a scoprire se è degno di essere ciò per cui è nato, ovvero un re.
Il cast è veramente di alto livello: oltre all’attore statunitense di origini hawaiiane, troviamo Amber Heard nei panni di Mera, una guerriera del fuoco e alleata di Aquaman per tutto il suo viaggio;
il candidato all’Oscar Willem Dafoe è Vulko, consigliere al trono di Atlantide; Patrick Wilson è Orm/Ocean Master, l’attuale Re di Atlantide; Dolph Lundgren come Nereus, re della tribù di Atlantide Xebel; Yahya Abdul-Mateen II nei panni del vendicativo Black Manta; e la vincitrice dell’Oscar Nicole Kidman come la mamma di Arthrur, Atlanna; così come Ludi Lin nel ruolo di Captain Murk, comandante di Atlantide; e Temuera Morrison sarà il padre di Arthur, Tom Curry.
La storia è nata grazie alla felice intuizione di Mort Weisinger e Paul Norris. Il personaggio di Acquaman apparve per la prima volta nel 1941 sulla rivista antologica More Fun Comics e da allora sono state numerose le sue incarnazioni editoriali.
Per Jason Momoa l’identità del personaggio maschera abilmente le vulnerabilità di Arthur, interpretando il suo lato duro e sarcastico: «La sceneggiatura conteneva questa bellissima storia delle origini che segue le vicende di un bambino mentre scopre i suoi super poteri, per poi passare all’avventura dell’uomo fino a diventare un re. Ma c’era comunque un suo aspetto più leggero, anche quando combatte per la vita in quell’incredibile mondo sottomarino di James, in cui si sta svolgendo una guerra galattica».
Riguardo i personaggi di questa storia, la protagonista femminile Amber Heard sottolinea che «supereroi e cattivi sono l’incarnazione delle migliori e peggiori parti di noi stessi. Quel dualismo è insito in ognuno di noi, specialmente nei bambini, che sono ricettivi come un adulto non potrà mai essere».
L’esistenza di Acquaman rappresenta un potenziale ponte tra gli abitanti del mare e quelli in superfice, ma un giorno spetterà proprio a lui l’arduo compito di tentare a farli unire.
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