Con quattro nomination all’Oscar, due al Golden Globe e diversi premi internazionali, Luca Guadagnino porta nelle sale Chiamami con il tuo nome, il suo quinto lungometraggio per il cinema, che vede protagonisti Timothée Chalamet e Armie Hammer. «Penso che sia un film sull’aurora di una persona che diventa un’altra persona», commenta metaforicamente il regista durante la presentazione alla stampa di Roma. «Mi piace pensare anche che sia un film sul desiderio, ma anche un film sulla famiglia».
La storia, basata sul famoso romanzo di André Aciman, è ambientata nell’estate del 1983, nel nord dell’Italia, dove Elio Perlman (Timothée Chalamet), un diciassettenne americano, vive nella villa del XVII° secolo di famiglia, passando il tempo a trascrivere e suonare musica classica, leggere, e flirtare con la sua amica Marzia (Esther Garrel).
Elio ha un rapporto molto stretto con suo padre (Michael Stuhlbarg), un eminente professore universitario specializzato nella cultura greco-romana, e sua madre Annella (Amira Casar), una traduttrice, che gli danno modo di approfondire la sua cultura in un ambiente che trabocca di ricchezze naturali. Mentre la sofisticazione e i doni intellettuali di Elio sono paragonabili a quelli di un adulto, permane in lui ancora un senso di innocenza e immaturità, in particolare riguardo alle questioni di cuore.
Un giorno, arriva Oliver (Armie Hammer) uno studente americano di 24 anni, che il padre di Elio ospita per aiutarlo a completare la sua tesi di dottorato. In un ambiente splendido e soleggiato, Elio e Oliver scoprono la bellezza della nascita del desiderio, nel corso di un’estate che cambierà per sempre le loro vite.
Attraverso questo film Luca Guadagnino afferma di aver compiuto il primo passo verso un canone da lui definito “disneyano”, nel senso che «il gruppo di famiglia è come un luogo in cui ci si migliora a vicenda».
Timothée Chalamet in conferenza stampa
Armie Hammer In conferenza stampa
Gran parte della storia si concentra sui vari passi avanti e indietro tra Elio e Oliver prima che il loro rapporto diventi fisico. «Mi piace la ‘combustione lenta’», afferma il regista. Timothée Chalamet aggiunge: «È il classico gioco tra gatto e topo, del tira e molla che si verifica tra le persone che sono attratte l’un l’altra, ma che non sono sicure che il loro interesse sia ricambiato».
Distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia, Chiamami col tuo nome è in sala dal 25 gennaio.
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