Gli occhi sono l’organo di senso principale dell’apparato visivo che ci permettono di godere al massimo di tutto quanto è presente intorno a noi, in ogni momento. Proprio per questo la loro salute è molto importante anche perchè esistono molti disturbi comuni che se non curati nel modo migliore, possono portare parecchi problemi ben più gravi. Tra questi, uno dei più comuni è l’orzaiolo. Ma di cosa si tratta? Il sito Consigli Benessere ne parla approfonditamente in diversi articoli e spiega che si tratta di una piccola tumefazione che si localizza sul bordo della palpebra molto vicino all’attaccatura delle ciglia.
L’orzaiolo non è altro che un’infiammazione che colpisce le ghiandole sebacee delle palpebre dell’occhio – si trovano alla base delle ciglia, proprio all’interno di dove si forma la protuberanza. Va a formarsi in due posizioni ben distinte, nella parte esteriore all’occhio, dove va a colpire una ghiandola denominata di “zeis” che ha il compito di produrre sostanze che attraverso i condotti del lobulo sebaceo vengono immessi nella parte centrale del follicolo pilifero, o nella parte interna all’occhio, la ghiandola di Melibornio. La causa principale dell’orzaiolo è in sintesi un’infezione batterica provocata da un batterio, lo stafilococco, che attacca la palpebra e ostruisce i condotti escretori.
Sintomi dell’orzaiolo
I sintomi dell’orzaiolo sono molto comuni e non vanno confusi con un’altra problematica dell’occhio, il calazio, una cisti dell’aspetto granuloso che causa infiammazione ma che è praticamente indolore; si inizia con un leggero rigonfiamento della palpebra stessa, a cui segue arrossamento e un leggero dolore che si localizza nella zona colpita. Successivamente si passa ad un senso di bruciore, ad una lacrimazione eccessiva e spesso anche ad un fastidio alla luce. Nella parte centrale dell’orzaiolo spesso è possibile che si formi anche una pustola giallastra che contiene pus che spesso tende a rompersi da sola, riducendo immediatamente dolore e gonfiore.
Di solito l’orzaiolo tende a sparire nell’arco di 2-4 giorni in maniera spontanea, anche se spesso quando colpisce la parte interna può diventare più pericoloso in quanto l’infezione può estendersi a tutta la palpebra arrivando fin’anche alla congiuntiva. In ogni caso conviene sempre rivolgersi ad un medico per valutare il problema il quale, in base alla tipologia di infezione, indicherà se è il caso di rivolgersi ad uno specialista e ricorrere, nel caso in cui non guarisca in una o due settimane, ad un piccolo intervento ambulatoriale per incidere la pustola e far uscire il pus.
Nei casi meno importanti è possibile ricorrere a rimedi naturali e cura olistica per alleviare i fastidi e facilitarne la scomparsa. L’acqua calda rappresenta un valido rimedio per curare l’orzaiolo, in quanto il calore aiuterà a ridurre il gonfiore e tende a far sparire prima la problematica. Anche la camomilla è molto utile grazie alle sue proprietà benefiche riconosciute: in entrambi i casi basta utilizzare una garza o un fazzoletto di stoffa imbevuto e applicarlo sull’occhio per circa 15-20 minuti. Ottimi rimedi sono anche i lavaggi con semi di coriandolo, che posseggono proprietà antisettiche e calmano il dolore all’occhio, e gli impacchi con foglie di acacia che donano estremo sollievo dai fastidi dell’orzaiolo.
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