L’anno era il 1960, ovvero poco dopo che Mario Monicelli aveva provveduto a trasformarlo da attore comico in brillante tramite I soliti ignoti e La grande guerra.
Sotto la regia di Dino Risi, Vittorio Gassman fu protagonista de Il mattatore, che, derivato da un racconto di Age e Scarpelli, lo vide nei panni di Gerardo Latini detto “L’Artista”, ex attore di varietà che iniziò proprio allora ad imitare atteggiamenti e aspetto di personaggi da poter impersonare per portare a compimento, qualche anno più tardi, le truffe attraverso cui sopravvivere.
Non a caso, anticipando di oltre un decennio una situazione proposta in Squadra antitruffa di Bruno Corbucci, è una truffa con candelabro attuata da Aldo Bufi Landi nei confronti del protagonista che prende avvio la ricostruzione della esilarante serie di colpi portati a compimento dall’ex Peppe er pantera, in questo caso contornato da un ricco cast spaziante da Peppino De Filippo a Mario Scaccia.
Senza contare le belle Anna Maria Ferrero e Dorian Gray; oltre ad un Mario Carotenuto evidente antenato di Maurizio Mattioli e con il quale il grande Vittorio si cimenta in bolognese proprio durante una truffa; sfoderando soltanto uno degli accenti che, dal siciliano al toscano, disturba in maniera divertita con scivolate romanesche come ha poi fatto, a modo suo, il Christian De Sica maggiormente comico.
Perché è evidente che stiamo parlando di una pellicola costruita a sketches che, con il cantautore Fred Bongusto – ancora giovane e sconosciuto – coinvolto in una fugace apparizione, ha fatto scuola a tutta la successiva commedia italiana.
Una pellicola imitata nel finale da Scuola di ladri di Neri Parenti e nella struttura da diversi lavori di Carlo Vanzina, da In questo mondo di ladri a Febbre da cavallo – La mandrakata.
Quest’ultimo, in particolare, vi si è chiaramente ispirato per quanto riguarda la lunga sequenza della truffa presso il ministero, rientrante tra le maggiormente in grado di strappare risate insieme a quella delle pastarelle, da storia della celluloide.
Mentre l’impeccabile sceneggiatura a firma di Sandro Continenza, Ettore Scola e Ruggero Maccari sfrutta a dovere le lodevolissime doti di un Gassman trasformista che, tra ristoranti e negozi di scarpe da colpire, sforna una colorata galleria di maschere (nonostante il bianco e nero del film) da porre al servizio del serrato ritmo narrativo.
È CG Entertainment (www.cgtv.it) a riscoprire su supporto dvd Il mattatore in un’edizione frutto di un restauro digitale realizzato da Luce Cinecittà nel 2016 a partire dal negativo di scena, dal controtipo per alcuni inserti e dal negativo colonna 35 mm originali.