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    Thunderbolts*: i nuovi (anti)eroi

    Ancora una volta in possesso delle fattezze di Florence Pugh, è la Yelena Bolova che è stata addestrata nella Stanza Rossa come sorella di Natasha Romanoff e già vista in Black Widow di Cate Shortland e nella mini-serie tv Hawkeye ad aprire Thunderbolts*, trasposizione per il grande schermo dell’omonimo gruppo di supereroi dei fumetti Marvel creato nel 1997 dallo scrittore Kurt Busiek e apparso per la prima volta sul numero 449 di The incredible Hulk.
    Lo stesso Black Widow da cui provengono anche l’Alexei Shostakov di David Harbour, ovvero il Red Guardian sorta di figura paterna per Natasha e Yelena, e la Antonia Dreykov di Olga Kurylenko che altro non è che Taskmaster, dotata di riflessi fotografici che le consentono di imitare lo stile di combattimento dei propri avversari.
    Un manipolo di ex supercriminali e antieroi di cui fanno parte anche la Ava Starr alias Ghost di Hannah John-Kamen, capace di passare attraverso gli oggetti e già presente in Ant-Man and the Wasp di Peyton Reed, e il John Walker di Wyatt Russell, ufficiale della US Navy sofferente di PTSD, nonché secondo Captain America.
    Personaggio, quest’ultimo, introdotto nella serie televisiva The Falcon and the Winter soldier e che insieme agli altri finisce in una mortale trappola orchestrata dalla Valentina Allegra de Fontaine di Julia Louis-Dreyfus, con la conseguenza che si rivelano destinati ad affrontare una pericolosa missione che li costringe a confrontarsi con gli aspetti più oscuri del loro passato.
    Del resto, mentre nella combriccola abbiamo anche il Bucky Barnes che, meglio conosciuto come Winter soldier e incarnato da Sebastian Stan dai tempi di Captain America – Il primo Vendicatore di Joe Johnston, ci regala la migliore sequenza di Thunderbolts* attraverso una spettacolare entrata in scena in sella ad una motocicletta, è proprio alternando i momenti riguardanti Valentina Allegra de Fontaine e quelli che coinvolgono principalmente, invece, i “protagonisti in costume” che si costruiscono quasi del tutto le oltre due ore di visione.
    Protagonisti di cui vengono accennati vari retroscena; man mano che l’operazione punta in particolar modo ad introdurre il Robert Reynolds interpretato da Lewis Pullman, giovane non poco problematico che si evolve pericolosamente in Sentry.
    Ma, sotto la regia del Jake Schreier autore, tra l’altro, di Città di carta e di tante produzioni per il piccolo schermo, nonostante la molta azione il film non riesce affatto a coinvolgere, stritolato da inutili lungaggini narrative e da dialoghi prolissi e per lo più irrilevanti.
    Aspetti che, come pure la situazione della devastazione cittadina che dovrebbe regalare spettacolarità ma che appare ormai soltanto vista e rivista, non possono fare a meno di rendere Thunderbolts* un evitabile e tutt’altro che emozionante cinecomic dilatato oltremisura… per di più condito di un’infantile ironia in grado di strappare qualche sorriso giusto ai nerd irriducibili che, probabilmente, gradiranno anche le due ultime sorprese poste l’una durante i titoli di coda e l’altra al loro termine.
    Nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 30 Aprile 2025.

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