Con quasi nove minuti di intervista alla regista e alle protagoniste Demi Moore e Margaret Qualley, approda in blu-ray sotto il marchio Eagle pictures The substance, uno dei titoli più discussi (e anche migliori) del 2024.
Tra le quali quella per la miglior attrice protagonista Demi Moore, purtroppo battuta dalla vincitrice Mikey Madison interprete di Anora… e del tutto ingiustamente, aggiungiamo.
Perché l’ambita statuetta spettava senza alcun dubbio alla star di Ghost – Fantasma, in questo caso eccellente – con tanto di nudi integrali – nel ruolo della ex diva dello spettacolo Elisabeth Sparkle, la quale, puntualmente estromessa dalle scene nel momento in cui, cominciando a manifestare i segni della vecchiaia, viene licenziata dal produttore televisivo Harvey (con probabile riferimento a Weinstein) magistralmente incarnato dal mai disprezzabile Dennis Quaid, si trova al centro di oltre due ore e venti di visione in parte sulla falsariga del mito di Dorian Gray, in parte con un occhio rivolto al dualismo tipico del dottor Jekyll e del suo alter ego Mister Hyde.
Infatti, in cerca di una nuova giovinezza che le consenta di non essere esclusa dalla luce dei riflettori per poi finire nel dimenticatoio, si affida ad una sostanza in grado di generare il suo doppio giovanile Sue, cui concede anima e corpo, appunto, la Qualley di Drive-away dolls.
Al servizio di un tanto feroce quanto intelligente e coinvolgente attacco ai dettami dello star system e all’ossessione per l’estetica e la perfezione fisica quali requisiti obbligatori ai fini del conseguimento del successo.
Un attacco in cui la sostanza suggerita dal titolo si riferisce chiaramente sia a quella assunta da Elisabeth che all’essenza dell’essere umano; man mano che, supportata dalla splendida fotografia a cura di Benjamin Kracun, la Fargeat concretizza una visivamente accattivante operazione orchestrata tra primissimi piani, lente carrellate, momenti da spot tv e altri che sembrano in un certo senso strizzare l’occhio alla videoarte.
Il tutto sfoggiando un evidente e sincero sguardo femminista mirato a difendere la figura della donna in una società che non manca quotidianamente di oggettificarla, ma senza dimenticare divagazioni ironiche rappresentate in particolar modo dalle esilaranti situazioni con il vicino di casa.
Fino al violento e inaspettatamente ultra-splatter epilogo di The substance, che, per la gioia dei fan dell’effettistica da brivido, nel rifarsi ai body horror di David Cronenberg arriva a portare in scena raccapriccianti mutazioni del corpo sicuramente figlie di cult quali Society – The horror di Brian Yuzna e La cosa di John Carpenter.
Assolutamente da avere!