È Bellissima di Annalisa ad accompagnare i titoli di testa di 30 notti con il mio ex, che, nelle sale cinematografiche a partire dal 17 Aprile 2025, prende in realtà le mosse dal lungometraggio argentino 30 noches con mi ex, diretto e interpretato nel 2022 da Adrián Suar.
Ed è il Guido Chiesa regista, tra l’altro, di Belli di papà e Ti presento Sofia a firmare la oltre ora e quaranta di visione che cala Edoardo Leo nei panni di Bruno, consulente finanziario che, impegnato a crescere la figlia adolescente Emma, ovvero Gloria Harvey, si trova costretto ad ospitare in casa la problematica ex moglie Terry, appena uscita da un lungo percorso di recupero emotivo.
Ex moglie incarnata da una Micaela Ramazzotti decisamente in parte che, ovviamente, finisce per rappresentare non poco un problema nella vita del protagonista, il quale, avendo intanto intrapreso una frequentazione con la Camilla di Francesca Valtorta, non manca di ritrovarsi al centro di situazioni imbarazzanti.
Da quella dell’inaspettato incontro al ristorante con il Frigerio di Rodolfo Corsato al momento con i carabinieri in casa; senza contare le varie esilaranti gag che vedono coinvolti i vicini inquilini dai volti di Beatrice Arnera e Andrea Pisani.
Gag che, come pure quelle con una vigilessa, provvedono a strappare qualche risata durante lo svolgimento di 30 notti con il mio ex, il cui cast include anche Claudio Colica nel ruolo di Paolo, collega di lavoro di Bruno, e Anna Bonaiuto in quello della psichiatra Angela, che teneva in cura Terry presso la comunità.
Un cast sostanzialmente buono cui si aggiunge anche il Matteo Scattaretico della fiction televisiva Prisma per impersonare lo studente universitario Lorenzo, fidanzato di Emma nei confronti del quale Bruno è scettico, ma che sembra invece adeguarsi tranquillamente a tutte le inaspettate folli imprese attuate da Terry mettendo di volta in volta scompiglio nell’appartamento.
In generale, però, costruito su un soggetto dallo scarso interesse, 30 notti con il mio ex risulta fiacco e avanzante in maniera non poco stanca; come accade il più delle volte, del resto, quando si tratta di questi rifacimenti tricolori di commedie provenienti da Argentina e dintorni (altro noioso esempio fu proprio il sopra menzionato Ti presento Sofia).