Nel leggere che Opus – Venera la tua stella s’incentra sulla figura di una leggenda della musica ritiratasi dalle scene che, dopo oltre vent’anni di silenzio, annuncia l’uscita di un nuovo album, t’immagini una colorata e frizzante vicenda per immagini tempestata di allegre note.
Leggenda decisamente sopra le righe che, magistralmente incarnata dall’infallibile John Malkovich, si chiama Alfred Moretti e, oltre a portare avanti il pensiero secondo cui “Nessuno fotte più star di una fottuta star”, sfodera anche un esilarante racconto riguardante un incontro con l’attore Chuck Norris e il pugile Muhammad Alì.
Tanto che, man mano che i fotogrammi avanzano e che troviamo in scena, nel mucchio, Ayo Edebiri nei panni della giovane redattrice di belle speranze Ariel Ecton e la veterana Juliette Lewis in quelli di Clara Armstrong, da un lato non viene lasciato capire cosa precisamente stia accadendo, dall’altro non è ben chiaro se ciò che sta prendendo progressivamente forma dinanzi agli occhi dello spettatore sia una commedia o un dramma.
Eppure, proprio a causa di questa sensazione di disorientamento che il regista Mark Anthony Green – qui al suo primo lungometraggio – riesce a trasmettere nell’evoluzione narrativa, Opus – Venera la tua stella non sembra nascondere affatto una certa anima thriller perennemente presente “sottopelle”.
Anima thriller che, se comincia a disseminare indizi relativi alla sua esistenza attraverso sequenze come quella dell’assurdo spettacolo con marionette che rappresentano ratti putrefatti, arriva addirittura a sfociare nell’horror, con tanto di momenti di violenza che arrivano anche a risultare disturbanti.
Una fase horror volta in maniera evidente a suggerire che non vi è culto più pericoloso di quello della celebrità e che, pur occupando soltanto una piccolissima parte della oltre ora e quaranta, si rivela non poco fondamentale per il giudizio finale su Opus – Venera la tua stella.
Una cosa, però, è sicura: si tratta di un’opera lentamente tesa e graffiante che vanta il merito di riuscire sempre a spiazzare e della quale è meglio non sapere troppo, in quanto ogni dettaglio si rivela un’anticipazione che può rovinare il gusto della sorpresa.
Nelle sale cinematografiche italiane dal 27 Marzo 2025.