Home Magazine Entertainment Il Gattopardo: presentata a Roma la serie Netflix con Kim Rossi

    Il Gattopardo: presentata a Roma la serie Netflix con Kim Rossi

    «Mio padre era insegnante, quindi vi sono state tante occasioni di visitare l’Italia. Ciò rappresentava per me soprattutto l’occasione di trascorrere tanto tempo in Sicilia, dove a circa sei anni ho imparato a fumare la prima sigaretta. Quando ho letto per la prima volta il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, corto ma ricco, si è rivelato un’altra chiave di lettura per capire meglio la storia dell’isola».
    Presso il Grand Hotel Plaza di Roma, dove è stata girata una delle sequenze iconiche, parla alla stampa Tom Shankland, regista del primo, secondo, terzo e sesto episodio della serie Il Gattopardo, che, basata sull’omonimo romanzo già portato sullo schermo da Luchino Visconti nel suo capolavoro datato 1963, approderà su Netflix il 5 Marzo 2025 per portare a conoscenza delle nuove generazioni l’immortale vicenda intrisa di potere, amore e costo del progresso.

    Oltre a Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti, rispettivamente registi del quarto e del quinto episodio, tra i presenti in conferenza anche il creatore della serie – girata tra Palermo, Siracusa, Catania, Torino e Roma – Richard Warlow, il quale precisa: «Abbiamo trascorso ore, settimane insieme ad uno storico italiano e ad uno inglese per capire meglio le abitudini del periodo. Ci siamo immersi totalmente in questa cultura, al di là di quelli che potevano essere gli scritti di Giuseppe Tomasi di Lampedusa».

    Nei panni del protagonista Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina che conduce una vita intrisa di bellezza e privilegio in un 1860 in cui l’aristocrazia siciliana si sente minacciata dall’unificazione italiana, Kim Rossi Stuart, che racconta: «Quando ho letto la sceneggiatura mi sono confrontato con questa figura di uomo forte e imponente, mentre io mi percepisco come fragile e insicuro; inoltre lui è un intellettuale sopraffino, che io non sono. Ma ha anche una sua fragilità, dunque ho trovato il personaggio maggiormente approcciabile e mi sono sentito emotivamente trascinato tantissimo da questa figura. Poi ho chiesto a Tom se dovevo ingrassare e ho lavorato sulla voce per dare più profondità al mio Don Fabrizio Corbera».
    Ruolo, il suo, che fu nel lungometraggio viscontiano di Burt Lancaster; mentre a ricoprire quello del Tancredi Falconeri che ebbe il volto di Alain Delon è Saul Nanni, secondo il quale il personaggio rappresenta lo scopo della vita cercando di trovare il suo posto nel mondo e – come dettogli da Tom Shankland – questa serie è una lettera d’amore alla Sicilia.

    In qualità di Angelica Sedara troviamo invece Deva Cassel, la quale dichiara: «Di Angelica mi hanno conquistato molte cose, perché ha tanti strati, è una ragazza dalla sensibilità nascosta, con un passato molto umile che entra in questo cerchio nobiliare ma non si trova esattamente al proprio posto. Il Gattopardo è una storia senza tempo, per me è stato un onore incarnare questo personaggio, ma ho preferito non guardare troppo la Claudia Cardinale del film di Visconti perché volevo riscoprire la vicenda attraverso gli occhi del nostro regista».

    Il cast de “Il Gattopardo” al photocall

    E, se per Astrid Meloni la sua Concetta Corbera di Salina è una donna salda, forte ma, soprattutto, una madre il cui super potere consiste nel cercare di mantenere un certo equilibrio all’interno della famiglia tenendo testa anche al Gattopardo, secondo Francesco Di Leva il suo Russo è un uomo molto pragmatico che si muove con opportunismo e poca lealtà nei confronti del principe.

    Benedetta Porcaroli parla poi della sua Concetta Corbera di Salina: «Rispetto al romanzo sono forse l’unica del cast che ha dovuto lavorare d’immaginazione perché non vi era in esso un vero e proprio sviluppo di questa giovane. Quest’uomo è una figura molto ingombrante, soprattutto per i codici di un periodo storico in cui era difficile immaginare un futuro che non fosse già deciso. Rispetto al racconto del tramonto di un’epoca e del personaggio mi piaceva l’idea che fiorisse una creatura nuova».

    Non manca infine il divertente commento di Paolo Calabresi che interpreta Padre Pirrone: «La mia fortuna è stata quella di avere un personaggio che parla poco pur essendo molto presente, così la sera potevo andarmi a divertire mentre Kim studiava tutti i monologhi. Scherzi a parte, questo ruolo è stato un bel regalo».

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