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    Strange darling: quando un uomo col fucile…

    Commentata dalle note di una delle tante versioni della storica Love hurts, la sequenza di apertura di Strange darling – nelle sale cinematografiche italiane dal 13 Febbraio 2025 – mostra la Willa Fitzgerald de Il cardellino nei panni di una ragazza ferita e inseguita nel mezzo della natura selvaggia dell’Oregon da un minaccioso individuo armato di fucile, ovvero il Kyle Gallner dei due Smile.
    E in realtà ci troviamo già al terzo dei sei capitoli che costituiscono insieme ad un epilogo la tutt’altro che classica struttura narrativa di un’operazione destinata a proseguire in maniera nient’affatto cronologica.
    Operazione che, alternando passato e presente, da un lato ci mostra l’uomo che, prima della situazione di tensione di cui sopra, sta per avere un rapporto sessuale con una giovane, e dall’altro tira in ballo due vecchi hippy interpretati dai veterani Ed Begley Jr. e Barbara Hershey.
    Due vecchi hippy che vivono in un’abitazione isolata cercando tra l’altro di completare un puzzle raffigurante lo Scott Baio del popolare telefilm Happy days (!!!) e che accolgono in casa la fuggitiva per cercare di aiutarla.
    Ma da questo momento in poi è bene non aggiungere altro a proposito del plot, perché si rischia di fornire anticipazioni che potrebbero rovinare il gusto di assistere al proseguimento di Strange darling, interamente girato in trentacinque millimetri e immerso in un’ambientazione dall’atmosfera anni Settanta sebbene si svolga in tempi moderni.
    Aspetto, quest’ultimo, dovuto sicuramente al fondamentale contributo fornito dall’attore Giovanni Ribisi (anche produttore del film) qui nelle speciali vesti di direttore della fotografia; mentre, al suo secondo lungometraggio dopo il western Outlaws and angels, il regista JT Mollner fa centro limitandosi a stravolgere narrativamente quella che è, come sopra accennato, la semplicissima storia di una donna inseguita da un uomo che vuole ucciderla.
    Un espediente, quello già citato della disposizione degli eventi in ordine non lineare, che riprende bene o male la maniera di raccontare sfruttata da Quentin Tarantino nel suo Pulp fiction e che consente di giocare di continuo, in modo efficace, sull’effetto sorpresa.
    Tanto che, con inclusi momenti disturbanti, omicidi e spruzzate di splatter, Strange darling cattura dall’inizio alla fine l’attenzione dello spettatore senza annoiarlo mai e facendo soprattutto in modo che appaia ai suoi occhi come un thriller in cui niente è mai davvero come sembra.