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Che tipo di pokerista sei?

Gioco del poker

Dimmi come giochi e ti dirò chi sei! Se esiste una disciplina di gioco in grado di far emergere elementi di caratterizzazione identitaria, quella è il poker. Celebrato dalla letteratura, così come dal cinema, questo gioco dalle origini antiche offre dei pattern generali di comportamento in cui ciascun giocatore si inserisce in base alle scelte che compie: che si sia fan del poker all’italiana o che invece si preferisca il Texas Hold’em, ecco una panoramica dei principali stili di gioco che caratterizzano l’approccio al tavolo verde dei diversi giocatori.

Aggressivo o passivo? Aperto o chiuso?

Il poker offre importanti spunti di lettura dei comportamenti umani, lo sostiene anche la psicologa e campionessa Maria Konnikova nel suo libro “Il grande bluff”, ma per capire chi si ha di fronte al tavolo da gioco, sia fisico che digitale, gli indicatori da prendere in considerazione sono due: stile e tipologia di gioco. In riferimento al primo parametro, dunque lo stile di gioco, la prima cosa da chiedersi è: ci troviamo di fronte a un giocatore aggressivo o passivo? Vediamo i due casi nel dettaglio:

Giocatore aggressivo: questo tipo di avversario sarà incline a puntare e a rilanciare di frequente, quasi mai si dedicherà esclusivamente a check e call.

Un giocatore aggressivo lo si riconosce perché se è il primo a parlare, ha una maggiore propensione a puntare e quasi mai abbandona la mano.

Giocatore passivo: in questo caso saremo di fronte a un soggetto maggiormente predisposto al call. Questo tipo di giocatore preferisce chiamare, punta di rado, tende ad abbandonare spesso le mani e lo fa per insicurezza o magari perché è alle prime armi.

Veniamo ora alla tipologia di gioco: anche in questo caso i due schemi di riferimento principali sono due: tight e loose, due categorie che in gergo esprimono, rispettivamente, il gioco chiuso e il gioco aperto. Osserviamo anche questi due patron da vicino:

Tight: questo tipo di gamer tende a giocare un numero illimitato di mani in fase di pre-flop e questo accade quando è soddisfatto delle carte ricevute. Se si impegna in un raise significa che ha in mano una combinazione fortunata.

Loose: il giocatore aperto è quello che gioca molte mani e partecipa sempre al pre-flop: questo tipo di pokerista, mettendo su una imperscrutabile faccia da poker, esprime uno schema di gioco che prescinde dal punteggio che ha in mano e questo mette in difficoltà gli avversari, che faticheranno a costruire qualsiasi strategia di di bluff.

Nomenclatura dei giocatori

La combinazione di stile e tipologia di gioco consente di riconoscere sei profili di giocatori, eccoli nel dettaglio:

  • Tight – aggressive: risponde a questa definizione il giocatore squalo, quello che sceglie con cura le sue mani e gioca in modo aggressivo. Si inseriscono in questo pattern soprattutto i giocatori alle prime armi. Con l’avversario tight – aggressive è preferibile evitare mani con kicker deboli. Con lui, inoltre, è più facile bluffare.
  • Loose – aggressive: il gamer che risponde a questo profilo tende ad aprire con una gamma di mani più ampia rispetto a quanto farebbe un tight – aggressive. Si tratta di un pokerista meno prevedibile. Spesso conquista piatti consistenti anche con mani non particolarmente forti, ma è anche vero che può foldare dopo aver investito molte chips.
  • Tight – passive: questo gamer gioca solo se ha un punteggio favorevole e si limita a fare check e call. Tende a entrare in poche mani e lo fa in modo pasticciato.
  • Loose – passive: è un giocatore inesperto che ha la tendenza a partecipare a molte mani e spesso lo fa con scarsa consapevolezza rispetto a puntate e size.
  • Calling station: viene definito così il giocatore che partecipa a tante mani in modo passivo. E’ un pokerista con poca esperienza e poco avvezzo alle strategie di gioco.
  • Giocatore maniac: questa tipologia di gamer risulta particolarmente aggressiva, ma solo perché ha difficoltà a stare dietro all’andamento del gioco e non riesce mai a definire la sua strategia. Lo si incrocia di frequente nei tornei gratuiti e vince più per fortuna che per una vera abilità.

Lo schema delle tipologie di giocatori è l’esempio più concreto di come il poker sia molto più che un semplice gioco: il modo in cui crea situazioni e connessioni sintetizza a grandi linee alcuni dei macro schemi che inquadrano le diverse tipologie comportamentali valide anche nella quotidianità. Saperli riconoscere durante una partita a poker significa essere in grado di impostare una strategia di gioco efficace e di decodificare i segnali lanciati inconsapevolmente dall’avversario: non a caso i cosiddetti body tell aiutano a identificare con immediatezza i punti deboli del giocatore che si ha di fronte. Ma c’è di più. Grazie alla nomenclatura dei gamer, infatti, è possibile conoscere in modo più efficace il proprio approccio al gioco affinandone i punti di forza e correggendo eventuali sbavature.

Foto: Pixabay