Nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 30 Gennaio 2025, Companion prende avvio da una situazione classica dei film dell’orrore: un gruppo di ragazzi impegnati a trascorrere il week-end in una casa nei pressi di un lago.
Ma non siamo nell’ambito dello slasher movie, con il tipico serial killer mascherato pronto a fare fantasiosamente piazza pulita dei vacanzieri, bensì in tutt’altro territorio cinematografico destinato a cominciare a lasciar emergere la sua entità dal momento in cui Iris rincasa all’improvviso sfoggiando indumenti (e non solo) vistosamente macchiati di sangue.
Una situazione da cui la sceneggiatura a firma del regista stesso Drew Hancock – proveniente dai cortometraggi e dal piccolo schermo – inizia a rivelare il proprio fulcro ricordando vagamente, in un primo momento, Revenge di Coralie Fargeat… per poi prendere invece tutt’altra direzione rendendo Companion quasi una sorta di discendente del lungimirante Io e Caterina di Alberto Sordi.
Perché, con qualche flashback inserito indispensabilmente spezzando la linearità dell’evoluzione narrativa, è la pericolosità della tecnologia e, soprattutto, della maniera in cui la si usa a trovarsi al centro della oltre ora e mezza di visione, ma sfruttata in modo intelligente e piuttosto originale per costruire un thriller a tinte fanta-horror incentrato sugli amori tossici e la manipolazione sentimentale.
Personaggi che, spinti per lo più dall’avidità, contribuiscono fondamentalmente a far risultare Companion uno spettacolo mai banale e tanto meno prevedibile, nonché coinvolgente e capace di catturare l’attenzione dello spettatore dal primo all’ultimo fotogramma.