Se pensate che le fake news siano solo sui social media, via sbagliate di grosso. Anche se l’immagine dei social come principali diffusori di fake news sia ormai un luogo comune, un’analisi più approfondita del panorama mediatico rivela una realtà ben diversa: le radici della disinformazione affondano spesso nei media tradizionali, controllati da poteri economici e politici consolidati.
È sufficiente osservare chi detiene la proprietà dei principali quotidiani nazionali per comprendere come l’informazione sia influenzata da interessi specifici. Questa concentrazione di potere nelle mani di pochi solleva interrogativi sulla reale indipendenza dell’informazione e sulla sua capacità di fornire un quadro obiettivo della realtà. Non a caso, i giovani, sempre più avvezzi all’utilizzo di fonti alternative e meno legati ai canali tradizionali, mostrano una crescente diffidenza nei confronti della stampa tradizionale.
A confermare questa tendenza, arrivano dati allarmanti sulla libertà di stampa nel nostro Paese. Secondo l’Indice mondiale sulla libertà di stampa 2024 di Reporter Senza Frontiere, l’Italia ha subito un preoccupante arretramento, scendendo di 5 posizioni rispetto all’anno precedente e collocandosi al 46° posto su 180 paesi. Questo declino evidenzia una situazione critica per la libertà di informazione in Italia, con possibili ripercussioni sulla qualità del dibattito pubblico e sulla democrazia stessa.
Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda il ruolo dei siti di fact-checking, nati con l’intento di verificare l’accuratezza delle informazioni diffuse dai media. L’interrogativo che sorge spontaneo è: chi controlla i controllori? Anche in questo ambito, emergono anomalie e una mancanza di trasparenza che alimentano dubbi sulla reale indipendenza di queste piattaforme. Se anche gli organi preposti alla verifica dell’informazione non sono esenti da influenze esterne, il rischio di una distorsione della realtà si fa ancora più concreto.
Mentre l’attenzione si concentra spesso sui social media come veicoli di fake news, è fondamentale non sottovalutare il ruolo che i media tradizionali, legati a poteri economici e politici, possono giocare nella diffusione di informazioni distorte o incomplete. Un’informazione libera e indipendente è un pilastro fondamentale di ogni società democratica, e la sua salvaguardia richiede un’analisi critica e un costante monitoraggio di tutte le fonti, comprese quelle apparentemente più consolidate.