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Alzheimer: i primi campanelli d’allarme che spesso ignoriamo

Segnali di allarme per Alzheimer

La malattia di Alzheimer, un nemico silenzioso che inesorabilmente erode la nostra mente, potrebbe manifestarsi decenni prima dell’insorgenza dei sintomi più evidenti. A lanciare l’allarme è il dottor Daniel Amen, psichiatra e ricercatore californiano, che in un recente video sui social ha individuato quattro segnali precoci a cui prestare particolare attenzione.
Il primo segnale, secondo Amen, è un progressivo peggioramento della memoria negli ultimi dieci anni. «L’80% delle persone riporta questo problema – spiega l’esperto – e in questo caso c’è un’alta probabilità che la situazione continui a deteriorarsi».
Il secondo campanello d’allarme riguarda la capacità di giudizio e l’impulsività. Se notiamo una diminuzione della nostra capacità di prendere decisioni ponderate e un aumento degli impulsi incontrollati, potrebbe essere un segnale di un’alterazione dell’attività dei lobi frontali, la parte del cervello che ci permette di “supervisionarci”.
Un’altra spia importante è la difficoltà a mantenere la concentrazione e la facilità con cui ci distraiamo. Attenzione però: non stiamo parlando di ADHD, ma di un progressivo peggioramento dell’attenzione che potrebbe essere legato all’Alzheimer.
Infine, il dottor Amen sottolinea l’importanza di prestare attenzione al nostro umore. Sentirsi spesso di malumore o depressi potrebbe essere un altro segnale d’allarme.
Oltre a questi segnali precoci, l’esperto ha individuato alcuni comportamenti che aumentano il rischio di sviluppare la demenza: obesità, carenza di energia, disfunzione erettile e insonnia cronica.
Riconoscere i primi segnali dell’Alzheimer è fondamentale per intervenire precocemente e rallentare il progredire della malattia. Anche se al momento non esiste una cura definitiva, esistono terapie e interventi che possono migliorare la qualità di vita delle persone affette da Alzheimer e dei loro caregiver.
Se riconosci in te stesso o in un tuo caro alcuni di questi sintomi, non esitare a consultare il tuo medico. Un’attenta valutazione clinica e neuropsicologica potrà chiarire la situazione e individuare il percorso terapeutico più adatto.
La prevenzione è fondamentale. Adottare uno stile di vita sano, praticare attività fisica regolare, seguire una dieta equilibrata e mantenere un’adeguata attività mentale sono alcuni dei fattori che possono contribuire a ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer.

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