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Uno rosso: chi ha incastrato Babbo Natale?

Se è sulle note della tradizionale Santa Claus is comin’ to town riletta da Mariah Carey che chiude, è su quelle della spectoriana Christmas (Baby please come home) eseguita dalla stessa che prende avvio Uno rosso, nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 7 Novembre 2024.
Una action comedy per famiglie che segna il ritorno del Dwayne Johnson meglio conosciuto come The Rock sotto la regia di Jake Kasdan, dopo il dittico costituito da Jumanji – Benvenuti nella giungla e Jumanji – The next level.
Il Dwayne Johnson che veste in questo caso i panni di Callum Drift, comandante della Task Force dell’ELF, ovvero la sicurezza del Polo Nord, impegnato nella missione più importante della sua vita: recuperare Babbo Natale alias J.K. Simmons, il cui nome in codice è Uno rosso, dal momento che questo è stato rapito.
Una missione in cui si trova a fare squadra con Jack O’Malley, il più famigerato cacciatore di taglie del mondo, interpretato dal Chris Evans che i fan marveliani conoscono molto bene per aver incarnato prima il Johnny Storm/Torcia umana dei Fantastici 4, poi lo Steve Rogers/Captain America degli Avengers.
Una missione, dunque, volta a salvare il Natale e che vede coinvolta anche la Zoe dal volto di Lucy Liu, alla guida di un’organizzazione che fa di tutto al fine di tenere al sicuro le creature mitologiche.
Del resto, tra Krampus e l’orso bianco parlante Garcia, non è certo uno stuolo di fantasiose figure accattivanti soprattutto agli occhi degli spettatori più piccoli a popolare le oltre due ore e dieci di visione atte a ribadire l’importanza di vedere il bambino che è i noi.
Ma è proprio l’abbondanza di effettistica digitale sfruttata per rendere al meglio le creature in questione e il favolistico impianto scenografico dell’operazione a privarla del necessario calore e della magia che, invece, dovrebbero trasmettere titoli da ricorrenza natalizia come questo (si faccia solo un confronto con il sottovalutato La storia di Babbo Natale – Santa Claus di Jeannot Szwarc).
E, sebbene lo svolgimento non manchi affatto di continui accadimenti, neppure l’azione e le sequenze di scazzottate riescono nell’impresa di strappare alla morsa della fiacchezza Uno rosso, oltretutto ulteriormente penalizzato da dialoghi prolissi e da una durata decisamente eccessiva.

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