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Civita di Bagnoregio: un gioiello sospeso nel tempo

Civita di Bagnoregio (VT)

La “città che muore”. Un soprannome che, pur evocando un’immagine malinconica, non riesce a catturare appieno la vitalità di questo borgo. È come se il tempo si fosse fermato, sospeso in un’atmosfera tra storia e leggenda.
Le case di tufo, aggrappate alla rupe come rondini ai loro nidi, sembrano sfidare le leggi della gravità. Stradine tortuose si snodano tra piazzette nascoste, regalando scorci mozzafiato sulla Valle dei Calanchi.

L’occhio si perde in un labirinto di vicoli, dove il tempo scorre lento e il silenzio è rotto solo dal cinguettio degli uccelli.

Civita è un museo a cielo aperto. Ogni pietra, ogni angolo racconta una storia millenaria. Le origini di Civita di Bagnoregio, infatti, si perdono nella notte dei tempi. Fondata dagli Etruschi circa 2500 anni fa, questo popolo dalle avanzate conoscenze ingegneristiche scelse questo sperone di tufo per la sua posizione strategica, dominante la valle sottostante. Gli Etruschi misero in atto sofisticate opere idrauliche per proteggere il borgo dall’erosione, costruendo canali di scolo e argini.
Nel corso del Medioevo, Civita conobbe un periodo di grande splendore. Il borgo divenne un importante centro religioso e commerciale, grazie alla sua posizione sulla via Francigena, una delle principali vie di pellegrinaggio verso Roma. In questo periodo, furono edificati molti dei palazzi nobiliari e delle chiese che ancora oggi ammiriamo.
A partire dal XV secolo, Civita iniziò un lento declino, causato da una serie di eventi sfortunati: terremoti, epidemie e l’erosione del tufo. Molti abitanti furono costretti ad abbandonare il borgo, che si ridusse sempre più di dimensioni.
Nonostante le difficoltà, Civita non si arrese. Nel XX secolo, grazie all’opera di scrittori e artisti che ne celebrarono la bellezza, il borgo riscoprì una nuova vita.
Oggi, Civita è una meta ambita dai turisti di tutto il mondo, attratti dalla sua storia millenaria e dal suo fascino misterioso.
Passeggiando per le stradine, ci si imbatte nella romanica chiesa di San Donato, la cui facciata è ornata da un rosone che sembra osservare il mondo dall’alto. Varcando la soglia ci si trova avvolti da un’atmosfera di mistica spiritualità. Gli affreschi sulle pareti raccontano storie di santi e miracoli, mentre i raggi di sole filtrano attraverso le vetrate colorate, creando giochi di luce e ombra.

L’erosione del tufo rappresenta una minaccia costante per la sopravvivenza di Civita. Le frane sono frequenti e il borgo è continuamente monitorato. Nonostante ciò, gli abitanti non perdono la speranza e continuano a lottare per preservare questo gioiello architettonico.

Civita di Bagnoregio è molto più di una semplice destinazione turistica. È un’esperienza che tocca l’anima, un viaggio nel tempo e nello spazio. È un luogo dove la storia si intreccia con la natura, creando un paesaggio di rara bellezza.

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Civita di Bagnoregio è un luogo che lascia un segno indelebile nel cuore di chi lo visita. Un gioiello sospeso nel tempo, un’oasi di pace in un mondo frenetico.

Foto: Gaia Ol

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