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Deadpool & Wolverine: Marvel no way home

Con la Only you (and you alone) dei Platters a fare capolino, è immediatamente l’aria del metacinema che si respira in Deadpool & Wolverine, nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 24 Luglio 2024.
Aria testimoniata dal fatto che parla tranquillamente della Disney e della Marvel al pubblico il cosiddetto “mercenario chiacchierone” che, sfigurato ex membro delle forze speciali Wade Wilson creato da Fabian Nicieza e Rob Liefeld e interpretato ancora una volta da Ryan Reynolds dopo X-Men: Le origini – Wolverine di Gavin Hood, Deadpool di Tim Miller e Deadpool 2 di David Leitch, è più un anti-eroe che un vero e proprio supereroe.
Anti-eroe che, come suggerito dal titolo, troviamo in questo caso affiancato dall’artigliato dei fumetti dal volto di Hugh Jackman dopo che la Time Variance Authority, organizzazione fittizia che si occupa di monitorare le varie linee temporali, lo strappa dalla sua tranquilla vita quotidiana.
Fornito, come sappiamo, di poteri di guarigione accelerata donatigli dall’esperimento illegale che lo ha generato, in coppia con il mutante si trova dunque a dover affrontare la malvagia Cassandra Nova alias Emma Corrin, sorella gemella di Charles Xavier; nel corso di uno spettacolo che, nella tradizione politicamente scorretta deadpooliana, non manca di spruzzate di splatter a cominciare dall’apertura.
Ma, tra esilaranti sequenze sulle note di The power of love di Huey Lewis & The News e The only one that I want di John Travolta e Olivia Newton John, uno scontro su quelle di Hells bells degli AC/DC e un altro accompagnato da Like a prayer di Madonna, non si fatica nell’intuire che la trama alla base di Deadpool & Wolverine non funga altro che da esile pretesto finalizzato ad accontentare senza troppo cervello il pubblico nerd dei fan marveliani.
Infatti, se da un lato, come già precisato, i dialoghi tendono a privilegiare battute metacinematografiche mirate a strappare risate (il protagonista cita addirittura Maial college e Ricatto d’amore, facenti parte della filmografia di Reynolds), dall’altro vengono progressivamente tirati in ballo storici personaggi dei disegni con nuvolette della casa editrice dell’Uomo Ragno.
Personaggi di cui, però, non diciamo nulla evitando spoiler per quanto riguarda un’operazione da grande schermo analoga, in fin dei conti, a quanto fatto nel 2021 con Spider-man: No way home di Jon Watts.
Operazione che al timone di regia lo specialista in commedie Shawn Levy – autore, tra l’altro, della trilogia Una notte al museo – mette in piedi, appunto, ponendo in risalto l’umorismo in oltre due ore di visione che, non prive di gratuiti e ormai immancabili sottotesti gay, nel ricordare che a volte le persone che salviamo sono le stesse che ci salvano non assumono altro che i connotati di uno scherzo senza freni eccessivamente tirato per le lunghe.
Uno scherzo al quale sanno stare senza dubbio soltanto i fan di cui sopra, probabilmente colpiti nel cuore anche dalle nostalgiche clip poste durante i titoli di coda di Deadpool & Wolverine.

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