Prodotto da App Movie e Virgo Group, è disponibile sulle migliori piattaforme La Loggia occulta – Democrazia a rischio, diretto da Mario Chiavalin con montaggio di Mario Tesauro, musiche a firma di Giampiero Sanzari e Sursumcorda e scenografie a cura di Matteo Perico e Domenico Colella.
Il regista dichiara: «Ho voluto ripercorrere e ricostruire i fatti avvalendomi della partecipazione di personalità direttamente coinvolte, a partire dai magistrati Gherardo Colombo e Giuliano Turone, che a quei tempi ordinarono le perquisizioni e che, ancora oggi, hanno più che mai mantenuto l’esigenza viva di fare luce su ciò che è stato per troppo tempo nascosto tramite le pubblicazioni di libri e partecipando attivamente nei dibattiti sempre attuali nonostante siano passati quarant’anni. Luca Palamara si è occupato delle rogatorie internazionali sul rapimento Moro. Si uniscono le testimonianze a personaggi quali Massimo Teodori, relatore della relazione di minoranza della commissione parlamentare sulla P2 nonché storico e profondo conoscitore in quanto membro di innumerevoli commissioni, Giuliano di Bernardo, gran maestro del grand oriente d’Italia negli anni Novanta, Anna Vinci, biografa di Tina Anselmi, Giuseppe Scognamiglio, professore di geopolitica, storico e presidente Eastwest European Institute, Albertina Soliani, senatrice, e i giornalisti Marco Scotti, Gianluca Versace e Alessandro Biz, quest’ultimo amico di Gelli».
Unendo le loro testimonianze coadiuvate da documenti messi a disposizione da Istituto Luce, Rai Teche e, in parte, da archivi storici di fonti governative statunitensi tramite C.P., Chiavalin vuole raccontare un frammento importantissimo della storia politica del nostro Paese, per dare modo a chi guarderà La Loggia occulta – Democrazia a rischio di farsi un’idea più precisa di come sia debole la nostra democrazia e di come, negli anni e ancora oggi, subisca tutta una serie di influenze esterne a quello che dovrebbe essere il legittimo governo italiano e di buona parte delle nazioni del mondo intero.
Un documento filmico non poco fondamentale, dunque, a giudicare anche dall’osservazione che il magistrato Colombo ha fatto al termine della proiezione: «A me sembra importante il lavoro che avete fatto e vi ringrazio».