Bad boys – Ride or die: Will Smith e Martin Lawrence parte 4

Se pensavate che Mike Lowrey e Marcus Burnett avessero concluso le loro imprese in Bad boys for life di Adil Er Arbi e Bilall Fallah, inaspettato tardo terzo capitolo datato 2020 della saga poliziesca iniziata a metà anni Novanta da Michael Bay con Bad boys e proseguita dallo stesso, nel 2003, tramite Bad boys II, vi state sbagliando grosso; in quanto i due investigatori di Miami dai volti di Will Smith e Martin Lawrence tornano nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 13 Giugno 2024 in Bad boys – Ride or die.
E sono ancora una volta Adil Er Arbi e Bilall Fallah a dirigerli, dopo che li abbiamo visti impegnati a recuperare cento milioni di dollari di eroina della mafia sequestrata, decisi a fermare un traffico di una nuova droga e alle prese con la spietata assassina di un potente cartello messicano.
Un quarto capitolo, questo, che li riporta in scena in una situazione di rapina già prima che il titolo di apertura faccia la sua apparizione sullo schermo, per poi mostrarceli incastrati da agenti corrotti dopo che il loro defunto capitano Howard alias Joe Pantoliano viene accusato postumo di essere complice di un giro di tangenti e corruzione.
Con Mike vittima di attacchi di panico e Marcus sempre goloso di ghiottonerie spazzatura nonostante un infarto, sono infatti loro, stavolta, ad essere i ricercati, affiancati dall’Armando che, interpretato da Jacob Scipio, avevamo già conosciuto nel tassello precedente come figlio poco di buono del primo.
Un tassello, quello, che lasciava intravedere un certo retrogusto horror presente a suo modo anche in questo Bad boys – Ride or die, complici soprattutto alligatori tirati in ballo nel corso della resa di conti conclusiva, orchestrata tra droni ed esplosioni.
Perché, con immancabile (ab)uso di ralenti, non è ovviamente l’azione a risultare assente durante l’ora e cinquanta di visione che, annoverante tra le sue migliori sequenze quella tesissima che si svolge a bordo di un elicottero e non priva neppure di una fuga a bordo di un furgone in fiamme, non dimentica come sempre l’ironia, tra consuete battute, un cameo per il sopra menzionato Bay alla guida di un’automobile e un’esilarante parentesi che coinvolge due redneck armati di fucile.

Will Smith e Martin Lawrence

Quindi, quale è il giudizio finale a proposito di Bad boys – Ride or die? Senza dubbio un sequel senza infamia e senza lode che, probabilmente meno accattivante rispetto al terzo buon film, si limita a rispolverare per i fan gli ingredienti tipici di un non troppo esaltante franchise che individua il suo episodio maggiormente dimenticabile proprio in quel capostipite il cui unico merito fu, forse, quello di aggiornare il buddy movie alla 48 ore e Arma letale sostituendone la coppia mista formata da un bianco e un nero con due protagonisti di colore.