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Kinds of Kidness: il nuovo film d’autore di Yorgos Lanthimos

Kinds of Kidness è il nuovo attesissimo film diretto da Yorgos Lanthimos con un cast stellare formato da Emma Stone, Jesse Piemons, Willem Dafoe, Margaret Qualley e Hong Chau.
Il film è stato presentato in anteprima mondiale il 17 maggio 2024 alla 77° edizione del Festival di Cannes dove è in concorso per la Palma d’Oro ed uscirà al cinema dal 6 giugno.
Kinds of Kidness è un film fortemente d’autore con una durata davvero molto lunga, più di 160 minuti in totale e una trama del tutto singolare divisa in tre episodi antologici dove gli attori sono sempre gli stessi, ma la narrazione, i ruoli e le ambientazioni sono diversi e cambiano ogni volta.
I tre episodi sono comunque legati tra di loro da una base comune di temi: Lanthimos attraverso la narrazione episodica si interroga su cosa rappresenti oggi una relazione tossica, su quanti e quali tipi di violenze esistano da quella psicologica a quella fisica, cerca di analizzare i rapporti d’amore e di amicizia dove all’interno dei quali c’è sempre una persona più distaccata che ha più potere sull’altra, mentre quest’ultima rimane invece soggiogata e spesso imprigionata in un vortice insostenibile e irrefrenabile.
Lanthimos nell’ultimo episodio decide invece di puntare l’attenzione su temi diversi come l’importanza delle sette, dei riti spirituali e di figure leggendarie come santoni o guaritori spirituali.
Qui il regista pone la narrazione da un piano terreno umano ad uno trascendentale dove lo straordinario occupa il posto principale e i poteri psichici della ragazza diventano i nuovi protagonisti per analizzare l’animo umano.
Kinds of Kidness è un lungometraggio criptico, ermetico, indecifrabile e aperto a tantissime interpretazioni dove i personaggi sono per lo più delle maschere che sembrano provenire da un mondo antico e antropologico.
Quello che emerge dal film è un affresco umano che risulta desolato e privo di speranza dove i personaggi sono per lo più delle marionette che si muovono in un grande teatro dell’assurdo.
In questo contesto è importante citare la regia che risulta precisa e minimalista e fa uso di tecniche come inquadrature fisse, zoom o campi lunghi per accentuare il senso di isolamento e l’alienazione dei protagonisti sempre alla ricerca di soddisfazione e appagamento che però non sembrano mai arrivare.
Per quanto riguarda la scrittura e la sceneggiatura, i dialoghi nel film risultano scarni e spesso privi di senso, forse proprio per sottolineare la mancanza di comunicazione tra i personaggi che condividono anche un forte senso di smarrimento, mentre la scenografia e la fotografia risultano i veri punti di forza e donano al film colori sgargianti, una luce introspettiva che riflette l’animo dei protagonisti e una messa in scena impeccabile.
Inoltre bravissimi tutti gli attori, in particolare Emma Stone, musa di Lanthimos che riesce a creare da subito una grande sintonia con il suo compagno Jessie Piemons col quale condivide la scena e il suo talento.
Kinds of Kidness per i temi trattati, per la lunghezza stessa del film e per la sua atmosfera che risulta spesso opprimente può risultare un racconto molto pesante e a tratti disturbante, ma di certo non lascia nessuno indifferente. Il film è rivolto a tutti coloro che amano davvero il cinema d’autore e si perdono nelle mille interpretazioni che anche solo una singola scena o dialogo possono avere.
Certo è che Yorgos Lanthimos ha ormai creato un nuovo genere cinematografico seguito da molti nuovi appassionati in tutto il mondo che amano ogni sua trasposizione cinematografica e questo gli va sicuramente riconosciuto.

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