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Lontan da te non si può star: i 70 anni degli alberghi del liscio e di Romagna Mia

Se ogni giovedì il Podere La Fattoria di Santarcangelo di Romagna si trasforma in una balera, con tanto di maestro di liscio, non è esclusivamente perché nel 2024 il marchio Ricci Hotels di Cesenatico (FC) – che ha investito il casale del ruolo di suo avamposto nell’entroterra – festeggia i 70 anni come la leggendaria Romagna Mia.
Non è infatti solo il fattore superficiale dell’età a legare l’avventura di una delle famiglie simbolo dell’ospitalità in Riviera alla straordinaria parabola musicale della canzone rappresentativa del genere che prende il proprio nome dallo scivolamento dei ballerini (e che, a voler essere romantici, ricorda a sua volta il fluido e incessante movimento del mare).
Delle 5 strutture che compongono l’offerta ricettiva di Ricci Hotels, una in particolare incarna l’incrocio di vicende iniziate 70 anni fa e che col tempo si sono intrecciate più volte, magari guardandosi da lontano, per poi ritrovarsi così come ci si ritrova sulla spiaggia, a scrutare l’orizzonte ripensando al passato.
È proprio nel parco di Villa Mia di Gatteo Mare, entrata a far parte della famiglia nel 2006, che Secondo Casadei compose il suo brano più celebre, in procinto di risuonare tra le storiche pareti del Teatro Ariston di Sanremo nell’ambito di una sontuosa parentesi di compleanno all’interno del Festival per eccellenza.
In questi giorni alla BIT di Milano è stato consegnato al Ministro del Turismo Daniela Santanchè la copia del manoscritto originale e continua la petizione per la candidatura del Liscio nella lista del Patrimonio Unesco da parte della Regione Emilia Romagna.
Ma c’è di più. In un’ideale cronologia del successo, a unire le famiglie Ricci e Casadei è il punto di partenza, quel 1954 che rappresenta per entrambe l’inizio dei rispettivi percorsi nell’ospitalità e nella musica. Il riflesso turistico del boom economico creò il contesto per due avventure apparentemente distanti ma in realtà strettamente connesse, perché se da una parte si cercava un nuovo modello di soggiorno per accogliere italiani e stranieri desiderosi di trascorrere un periodo di relax in Riviera, dall’altra veniva delineandosi l’intuizione di suoni e luoghi per far divertire e ballare l’esercito vacanziero, eterogeneo per provenienza ma accomunato dalla voglia di lasciarsi alle spalle lo stress della quotidianità. In un’epoca che vedeva le balere moltiplicarsi e diventare veri e propri simboli del litorale romagnolo, Augusto Ricci superava il formato tipico della pensione per concretizzare quella visione pionieristica che negli anni ha portato al moderno concetto di accoglienza, sulla spinta dell’intraprendenza caratteristica di un popolo che vuole svilupparsi e crescere con la stessa gioia con cui si volteggia in pista.
La parentela tra Ricci e Romagna Mia si spinge però oltre lo spirito e l’aneddoto per diventare letterale: nel 1993, il matrimonio tra Clemente Ricci e Maria Lisa Valletta Casadei (la nipote di Secondo) ha reso ancora più stretto un legame che profuma di Riviera.

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