Sarà vero che la cosa bella dei ricordi è che te li puoi inventare?
Al suo terzo lungometraggio da regista, dopo Tiramisù e Tre di troppo, Fabio De Luigi per 50 km all’ora – nelle sale cinematografiche a partire dal 4 Gennaio 2024 – attinge dal tedesco 25 km/h, diretto nel 2018 da Markus Goller e di cui, appunto, ripropone il plot.
Con titoli di testa accompagnati dalla bella C’è un giardino di Alberto Camerini, a fare stavolta da fratelli destinati a ritrovarsi dopo anni al funerale del genitore (interpretato da Alessandro Haber) e ad intraprendere la traversata per portarne le ceneri accanto a quelle della moglie sono lo stesso De Luigi e un arrogante e sbruffone Stefano Accorsi.
Una traversata per le strade dell’Emilia Romagna che decidono di affrontare a bordo di due vecchi motorini scassati che proprio il defunto gli costruì quando erano ragazzini.
Una traversata non priva di rancori passati e affetto sopito destinata a portarli a scoprire che vi è sempre tempo per litigare e ricominciare a volersi bene; man mano che il cast si popola di volti piuttosto noti della comicità tricolore.
Infatti, se Paolo Cevoli appare nelle vesti di un sacerdote, Vito (all’anagrafe Stefano Bicocchi) rientra tra i protagonisti di una gag all’interno di una trattoria, mentre Marina Massironi si cimenta in una rielaborazione della hit anni Ottanta Girls just want to have fun di Cyndi Lauper durante un balletto da sagra.
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