Ferrari è il nuovo film di Michael Mann in uscita il 14 dicembre al cinema. La storia è l’adattamento cinematografico della biografia del 1991 del romanzo intitolato “Enzo Ferrari: The Man and the Machine” scritto da Brock Yates.
Il film vede come protagonisti Adam Driver nel ruolo principale di Enzo Ferrari; Penélope Cruz è Laura Ferrari moglie di Enzo; Shailene Woodley è Lina Lardi; Gabriel Leone è il pilota Alfonso De Portago e Patrick Dempsey è Piero Taruffi.
Ferrai è distribuito da 01 Distribution si concentra su una parte specifica della vita di Enzo Ferrari, in particolar modo riguarda il periodo dopo la morte del figlio Dino Ferrari, scomparso giovanissimo per una grave malattia. In quella fase la vita di Enzo si divide in due: da una parte i litigi e la separazione con la moglie Laura con la quale ormai dopo la morte del figlio, non ha altro da condividere se non rancore e rabbia, dall’altra parte la nuova vita con Lina Lardi, una giovane donna conosciuta durante la Seconda Guerra Mondiale. Lina ed Enzo hanno un figlio di nome Piero, tenuto nascosto dalla società e dal mondo poiché illegittimo e considerato una minaccia per l’impero Ferrari soprattutto dalla moglie Laura.
Quest’ultima non vuole in nessun modo che Enzo riconosca il figlio, per il quale prova anche dolore e invidia a causa della perdita di Dino. Certamente il ruolo di Laura, interpretata da Penélope Cruz non è affatto semplice, in lei infatti si devono condensare tante emozioni e sentimenti.
Si tratta sicuramente di una donna ferita ma tanto orgogliosa da non mostrarlo in pubblico e in questo ruolo la Cruz ne esce in modo davvero magistrale.
Adam Driver dona al suo personaggio un’aria autoritaria e singolare, si tratta di un uomo provato dai dolori della vita, ma che lo mantiene in vita una grande passione ovvero quella per le macchine.
Molto belle nella pellicola sono le scene in cui Enzo parla dei motori e spiega i suoi disegni, che porta sempre con sé, al figlio e ai suoi collaboratori. Le corse, la progettazione delle sue macchine, ma soprattutto i funzionamenti dei motori meccanici rappresentano la sua vita e il suo scopo nel mondo senza i quali sarebbe un uomo perso. Ferrari, non è solo un film sui motori e sulla vita del suo creatore, ma si concentra su un episodio in particolare: la corsa Mille Miglia del 1957 che con più di mille km attraversava l’Italia da Brescia a Roma e ritorno. Quella del 1957 fu l’ultima corsa del genere poiché purtroppo un terribile incidente a Guidizzolo che ha visto morire 9 persone rimise tutto in discussione e sicuramente fu un durissimo colpo per Ferrari stesso che fu assolto solo nel 1961.
La pellicola costata circa 90 milioni di dollari, vanta un’ambientazione dettagliata e molto bella, i paesaggi del Gran Sasso in Italia costituiscono una perla a livello visivo per lo spettatore che ne rimane affascinato. Infine si può affermare che Ferrari non è di certo un film leggero o che va preso alla leggera, ma si tratta di un ritratto di uno dei più grandi geni italiani ripreso non solo nei momenti di gloria e di successo, ma anzi in quelli intimi, privati e misti ad un senso profondo di fragilità. Tutto questo fa di Ferrari un film intenso e profondo nonostante alcuni momenti più lenti e distesi, una storia sicuramente da non perdere al cinema.
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