Un anno dopo l’Improvvisamente Natale che, approdato nel 2022 direttamente su Prime Video, vide Diego Abatantuono nei panni del titolare di un alberghetto d’alta montagna prossimo alla vendita della struttura e impegnato in pieno Agosto a regalare alla nipotina un ultimo felice Natale, per lei da sempre momento speciale dell’anno in cui rivedere l’anziano parente, arriva sul grande schermo il sequel.
A partire dal 6 Dicembre 2023 è infatti nelle sale cinematografiche Improvvisamente a Natale mi sposo, che, diretto come il precedente capitolo dal napoletano Francesco Patierno, autore di Pater familias e La gente che sta bene, riporta l’ex “terrunciello” della commedia tricolore nello stesso ruolo, stavolta però immerso in un’ambientazione realmente dicembrina.
A pochi giorni dal Natale, infatti, raduna tutti i propri familiari per annunciare che è vicino alle nozze con una Carol Alt dal passato misterioso che la figlia di lui, ancora una volta incarnata da Violante Placido, sospetta però possa essere una sorta di cacciatrice di dote.
Una Violante Placido il cui compagno non possiede più i connotati di Lodo Guenzi, bensì quelli di Primo Reggiani, e che, dunque, inizia per conto proprio una autentica indagine mirata a far luce su chi sia realmente la donna che il padre intende portare all’altare; mentre, oltre al cameriere dal volto di Michele Foresta e al fattore in possesso di quello di Paolo Hendel, dal capostipite fa ritorno anche il Nino Frassica in abito talare.
Un Nino Frassica che, come pure Abatantuono, riesce nell’impresa di strappare qualche risata nel corso della oltre ora e quaranta di visione.
Una oltre ora e quaranta che, strizzante oltretutto l’occhio al pubblico dei ragazzini attraverso la sottotrama riguardante la già menzionata nipotina del protagonista – interpretata da Valentina Filippeschi e non più da Sara Ciocca – alle prese con la cotta nei confronti di una giovanissima star della musica, si rivela fortunatamente più convincente rispetto ai disastrosi risultati del primo film, del tutto privo di reale potenziale comico.
Con l’ex Gatto di Vicolo Miracoli Ninì Salerno in divisa della polizia locale e un Elio (delle Storie tese) sindaco ad aggiungersi alle new entry, Improvvisamente a Natale mi sposo genera infatti nello spettatore il desiderio di scoprire quale sia la vera identità della citata Alt coinvolgendolo in quello che si potrebbe quasi definire un giallo rosa.
Nulla di eccezionale, attenzione, ma, ulteriormente complice il buon lavoro svolto da Pino Donaggio sulla colonna sonora, come leggerissimo lungometraggio indirizzato alle famiglie in vena di alberi addobbati e regali da scartare porta sufficientemente a compimento il proprio dovere di dispensare spensieratezza e buoni sentimenti.
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