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Il migliore dei mondi: ricomicio da… Capatonda

Se in una delle prime sequenze de Il migliore dei mondi – disponibile su Amazon Prime Video a partire dal 17 Novembre 2023 – è possibile scorgere sullo sfondo un cartonato raffigurante la locandina del super classico Ritorno al futuro il motivo è presto spiegato: in maniera analoga a quanto accadeva al Marty McFly di Michael J. Fox nella fanta-triogia firmata da Robert Zemeckis, il suo protagonista Ennio Storto si ritrova improvvisamente catapultato in un presente alternativo in cui la tecnologia sembra essersi fermata agli anni Novanta.
Protagonista interpretato dallo stesso Maccio Capatonda che, all’anagrafe Marcello Macchia, si pone anche dietro la macchina da presa insieme a Danilo Carlani e Alessio Dogana, concretizzando dunque quello che è il suo terzo lungometraggio da regista, dopo Italiano medio e Omicidio all’italiana.
Un lungometraggio che, fin all’apertura ambientata all’interno di una discoteca, si costruisce in maniera evidente su prese in giro rivolte a determinate grottesche abitudini dettate dalla civiltà d’inizio terzo millennio.
Abitudini che vengono poi messe a confronto allo scopo di strappare risate, appunto, con quelle che invece caratterizzarono il modo di vivere del decennio avviatosi tramite i campionati mondiali di calcio italiani.
Man mano che, con Pietro Sermonti, Martina Gatti, Tomas Arana e Luca Vecchi inclusi nel cast, si gioca abilmente di contrasti tirando in ballo vegane che amano mangiare trippa (!!!), videoteche in cui si noleggia in videocassetta Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese e conversazioni in cui si parla di Ingmar Bergman e, allo stesso tempo, de Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos, che sarebbe stato realizzato due decenni più tardi.
Senza contare chioschi in cui si vende assurdamente in strada la marijuana, incapacità di riuscire a parcheggiare l’automobile senza poter usufruire dei sensori che avvisano della vicinanza di un ostacolo e perfino un’autocitazione per il simpatico Maccio quando viene commentato Natale al cesso, uno dei suoi trailer che gli hanno regalato la celebrità comica.
Il tutto, tra modem 56K e uno smartphone analogico (!!!) in agguato, per far sì che Il migliore dei mondi si riveli una divertente operazione sfociante nell’action – con tanto di inseguimento automobilistico sulle note di Ritornerai di Bruno Lauzi – e che, scritta con intelligenza da Capatonda e Carlani insieme a Gabriele Galli e Barbara Petronio, nell’offrire in mezzo alle tante risate interessanti riflessioni su ciò che siamo diventati e ciò che eravamo sfodera anche un’evidente critica a ciò che ha reso schiavi tecologici gli esseri umani del XXI secolo quando viene osservato che il mondo dei social è stato costruito da nerd psicolabili degli anni Ottanta che avevano paura di dichiararsi alle donne.

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