Margherita (interpretata magistralmente da Anna Galiena) è un’attrice di fama internazionale, con una carriera ricca di successi e riconoscimenti alle spalle. Vive a Roma in un appartamento ricco di ricordi, spesso in compagnia della sua agente Michela (Antonella Ponziani), di alcuni amici (tra questi, Serena e Ramiro, interpretati da Maria de Medeiros e Marcello Mazzarella) e di suo figlio Enea (Marco Rossetti), musicista infelice.
Questa è la storia di un amore al tempo della SLA, raccontata in Giorni felici, secondo lungometraggio per il cinema di Simone Petralia, un dramma commovente che riflette sulla fragilità umana e la capacità di amare e resistere nelle situazioni più difficili.
Domenica 12 novembre, Giorni felici sarà un’Anteprima- Evento Speciale alla ventiquattresima edizione del Festival del cinema europeo di Lecce e a dicembre sarà distribuito nelle sale da Europictures.
Il film è stato prodotto da Giampietro Preziosa e Marco S. Puccioni per Inthelfilm, in collaborazione con Rai Cinema, in Associazione con Master Five Cinematografica, Vinians Production, Golden Boys, Arelux Film, in collaborazione con Bielle Re e con il sostegno della Regione Lazio-Fondo Regionale per il cinema e l’audiovisivo.
Il regista Simone Petralia, al suo secondo lungometraggio per il cinema dopo Cenere, così descrive il film: «Giorni Felici è una commovente storia sulla quotidianità di Margherita, un’attrice affetta da una malattia progressiva, e su Antonio, l’uomo che diventa il regista della sua vita. Il film esplora l’odissea di questa coppia anziana che si ritrova dopo anni di separazione, concentrandosi sul difficile percorso che i protagonisti devono affrontare. Attraverso scenari distillati e dilatati, il film mette in evidenza il dramma e il legame tra i due personaggi, affrontando temi come la malattia e la morte e sollecitando una riflessione sulla nostra concezione della morte stessa».
E aggiunge: «Presentando la vita come un contrasto tra gioie e dolori, Giorni Felici sottolinea l’importanza di apprezzare la felicità quando ne abbiamo l’opportunità. Alla fine, il film lascia un senso di vuoto e il desiderio di conservare il ricordo di una vita felice».