Visto nelle sale cinematografiche a fine Ottobre 2022, a circa un anno di distanza approda su supporto blu-ray sotto il marchio Eagle pictures Dampyr, basato sui primi due albi dell’omonima serie a fumetti creata nel 2000 da Mauro Boselli e Maurizio Colombo ed edita dalla Sergio Bonelli Editore.
Un debutto che, introdotto da un prologo in cui assistiamo alla venuta al mondo di Harlan, incarnato da Wade Briggs, si svolge nei primi anni Novanta durante la guerra dei Balcani, con il citato protagonista impegnato a sbarcare il lunario fingendosi, appunto, un Dampyr. Ma cosa è un Dampyr? Nient’altro che un essere metà uomo e metà vampiro appartenente alla mitologia slava, in grado di liberare i villaggi da quelle che i superstiziosi e creduloni abitanti pensano essere maledizioni legate al mondo dei succhiasangue. Fino al momento in cui, convocato da soldati attaccati da creature assetate di emoglobina, scopre di esserlo veramente trovandosi, di conseguenza, ad affrontare il terribile Maestro della notte Gorka, al quale presta il volto il David Morrissey della serie televisiva The walking dead.
E, rispettivamente interpretati da Frida Gustavsson e Stuart Martin, sono la vampira rinnegata Tesla Dubcek e il soldato in cerca di vendetta Emil Kurjak ad affiancarlo in una circa ora e cinquanta di visione immersa in una cupa atmosfera che, trasudante dominanti bluastre, lascia emergere un forte sapore post-apocalittico.
Man mano che è chiaramente in qualità di moderno western contaminato non poco di elementi fanta-horror che si presenta Dampyr, le cui influenze visive provengono con ogni probabilità da precedenti modelli cinematografici e televisivi quali le saghe di Blade e Underworld, il già cult 30 giorni di buio e la serie Buffy l’ammazzavampiri.
Del resto, se da un lato, in mezzo a scontri assortiti e abbondanza di effettistica digitale, si guarda in maniera evidente all’universo degli young adult, dall’altro gli stessi produttori di Eagle pictures hanno confermato l’intenzione di creare da soli un franchise non avendo più a disposizione quello ormai terminato di Twilight, che avevano distribuito in Italia.
Il risultato? Il ritmo non manca, il divertimento neanche e, soprattutto, il notevole sforzo finanziario affrontato (oltre quindici milioni di dollari di budget) garantisce a Dampyr un look destinato a renderlo un prodotto dal taglio internazionale capace di evadere dal provincialismo estetico e contenutistico tipico di tanta Settima arte di colore e di rivelarsi tranquillamente esportabile.
Con una card da collezione inclusa nella custodia e sezione extra costituita da trailer, galleria degli storyboard, bozzetti preparatori, commento audio del regista e degli sceneggiatori, sei minuti di backstage e cinque di breakdown degli effetti speciali.