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Biopic Fest: tutti i vincitori della IV edizione

Annunciati tutti i premi della 4a edizione del Biopic Fest. Miglior Film di finzione, Premio della Giuria Safe Place di Juraj Lerotić “Per come l’autore ha saputo adattare il mezzo cinematografico a sottile, penetrante strumento terapeutico, la cui funzione catartica valesse per se stesso come pure per chiunque abbia dovuto confrontarsi, in famiglia o altrove, con tragedie di tale portata; peraltro il cineasta croato, Juraj Lerotić, vi è riuscito esponendosi in prima persona, sia attraverso la realizzazione del film che con la propria sofferta presenza in scena. Encomiabile poi la sensibilità trasmessa nell’arco dell’intera narrazione, serratissima, nel dipanarsi della quale viene dolentemente messa a a fuoco l’interiorità di un profilo psicologico ormai devastato, le cui paranoie spingono inesorabilmente verso il suicidio, mentre a latere prende forma l’incontro/scontro (caratterizzato da un’acuta, folgorante critica di natura socio-politica) dei famigliari con istituzioni inadeguate, carenti, rappresentate da individui poco sensibili e condizionate da protocolli che raramente consentono di restare agganciati al versante umano di simili accadimenti”.

Miglior Film di Finzione, Premio del Pubblico Pinball – The Man Who Saved the Game di Austin Bragg Meredith Bragg “Che racconta la storia vera dell’uomo che ha riportato il flipper alla legalità; spinto dalla passione quasi ossessiva per questo gioco, ma anche dalla curiosità di scoprirne le origini, Roger Sharpe, giornalista e scrittore, ne ha fatto il suo lavoro, dimostrando con i fatti quel che il film teorizza, che per raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni a volte è necessario rischiare. I registi sono riusciti ad intrecciare con umorismo la storia vera con la fiction, il flipper con la storia d’amore, usando un linguaggio decisamente pop, dalla cura degli abiti d’epoca alla musica, dai (veri) baffoni di Roger alla rappresentazione della rivista di stile GQ, quest’ultima molto interessante perchè è vista dall’interno della redazione ed ai suoi inizi, ben prima di diventare la rivista cult di oggi. Come sono interessanti le interviste di Sharpe agli ideatori, ai costruttori e divulgatori del pinball, che danno luce ad un gioco che oggi potremmo definire vintage ma che tanto appeal ha ancora ai giorni nostri”.

Miglior Film DocumentarioPremio della Giuria Ainu Neno An Ainu di Laura Liverani e Neo Sora Per il mirabile impasto di folgoranti intuizioni fotografiche, segmenti narrativi d’impronta situazionista e mirati approfondimenti di natura antropologica, da cui la presenza forse poco nota (per quanto testimoniata da grandi studiosi come il nostro Fosco Maraini) degli Ainu nel nord del Giappone acquisisce colore, sostanza, umana veridicità. L’acquerello in chiaroscuro di Laura Liverani e Neo Sora, fotografa e film-maker alla loro prima, riuscitissima collaborazione, riesce nell’intento di ritrarre una realtà sfaccettata, ponendone in evidenza sia i tratti più aspri che quelli più delicati, emotivamente toccanti. La coralità di fondo fa sì poi che il complesso rapporto degli Ainu con la società giapponese si arricchisca di dettagli stimolanti, a dir poco interessanti sul versante della Tradizione, lasciando però a ciascun personaggio incontrato durante il cammino lo spazio e il tempo necessari per presentare adeguatamente la propria storia personale allo spettatore”.

Miglior Film DocumentarioPremio del Pubblico Addicted to Life di Pola Rapaport La Rapaport, che ha girato questo film testamento seguendo la Vervoort nel suo percorso alternando le vittorie olimpiche alla quotidianità della vita privata, i momenti di gioia a quelli degli attacchi dolorosi, ci lascia una immagine dell’atleta e della donna al tempo stesso delicata ed intensa, incorniciata da una fotografia splendida ed a tratti quasi simbolica; rendendo il suo Addicted to Life un vero Inno alla Vita”.

I cortometraggi vincitori:

Miglior Cortometraggio e Premio F.I.C.E. (Federazione Italiana Cinema d’Essai) Calcutta 8:40 A.M. di Adriano Valerio.

Premio F.I.C.E. (Federazione Italiana Cinema d’Essai) Calcutta 8:40 A.M. di Adriano Valerio.

Premio Speciale Biopic Fest Ughetto Forno – Il partigiano bambino di Fabio Vasco.

Miglior Cortometraggio, Premio del Pubblico Internet sparito di Matteo Cirillo e Bonolis Bros.

Ad attribuire i premi la giuria composta da: la regista Mujah Maraini-Melehi; il giornalista Stefano Coccia, il produttore Xavier Guerrero Yamamoto, AD di Cinema Libre e co-fondatore di Satori Labs; la regista Marisa Vallone; la curatrice e fondatrice dell’associazione culturale Argentario Art Day Francesca Castriconi, il direttore della fotografia Davide Manca; il regista Guido Casale e il regista e sceneggiatore Alessandro Grande.
Biopic Fest è realizzato da Mescalito Film con il sostegno della Regione Lazio, con la collaborazione di Alfiere Productions, Associak Distribuzione, Doc/It – Associazione Documentaristi Italiani, Casa del Cinema, Cinema dei Piccoli. Media partner UAM.TV, MYmovies, Radio Kaos Italy e CineClandestino.

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