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L’autunno alla scoperta di Bormio

Non è autunno senza caldarroste o senza godere della magia dei colori della natura che si prepara per l’inverno. Ma a Bormio ottobre è anche la stagione dell’accoppiamento dei cervi. Sono tanti i pretesti che offre il suo comprensorio per concedersi ancora un break all’aria aperta immersi nella natura.

La Migiondara, la festa delle castagne di Migiondo
Nell’atmosfera del suggestivo borgo di Migiondo – un piccolo abitato rurale montano raggiungibile a dieci minuti da Sondalo – ogni anno si celebra la tradizione della castagnata e dei sapori d’autunno: la Migiondara. La data della festa non è mai la stessa – e viene fissata circa 15 giorni prima – poiché si aspetta che siano pronte loro: le castagne… le regine della festa! Quest’anno la data cade il prossimo 22 ottobre.
La giornata comincia con l’emozionante passeggiata tra le selve di castagneti, per proseguire tra i vicoli e gli scorci di Migiondo. Durante le varie tappe si degusteranno tutte le prelibatezze autunnali del territorio a cominciare dalle caldarroste, che qui si chiamano “Brašchēr de Miğiónt”. Il percorso gastronomico si arricchisce anche di numerose attività pensate per ogni età. Ai più piccoli sono dedicati giochi, laboratori e la speciale visita alla fattoria locale, per i ragazzi un po’ più grandi ci sono le guide alpine per percorsi di arrampicata e avventura. Da non perdere, la suggestiva visita guidata alla preziosa Chiesa di Migiondo. Di sottofondo momenti di musica dal vivo e concerti.
Un’esperienza gustosa e al contempo un viaggio nel tempo, per vivere insieme alla comunità locale l’autentica sintonia con la natura e le sue stagioni. Migiondo, con le caratteristiche viuzze, le case in sasso, le corti, gli affreschi e gli antichi fienili, è un piccolo gioiello montano che sa riservare sorprendenti emozioni.

Il foliage: cornice romantica della stagione degli amori del Cervo
Vera terapia cromoterapica, il foliage è una magia che nei dintorni di Bormio offre innumerevoli spunti escursionistici. Lungo le passeggiate nella Valle di Fraele, ad esempio, si resta affascinati dai contrasti tra il color zaffiro dei Laghi di Cancano e il rosso dei Larici. In quest’area la conformazione è totalmente pianeggiante, così lo spettacolo è accessibile a tutti, in bici o a piedi. La Val Viola, invece, sorprende per il suo silenzio avvolgente. Si tratta di una zona protetta in cui il traffico a motore è regolamentato. Passata la stagione estiva, infatti, la valle torna a risuonare esclusivamente dei suoni della natura.
Avventura del tutto speciale è poi un’escursione in Val Zebrù. Qui, addentrandosi tra i boschi di Abete Rosso, di Larice e di Pino Cembro – preferibilmente in giorni tranquilli e ancor meglio all’imbrunire – sarà molto facile ascoltare a distanza il bramito dei cervi in amore. In principio di autunno (soprattutto nelle prime settimane di ottobre) è davvero un’esperienza comune, durante tutto l’arco della giornata, udire il bramito dei cervi che risuona in tutta la valle. Addentrandosi con percorsi di facile trekking, non sarà difficile avvistare i cervi maschi che vagano solitari in cerca delle loro belle da corteggiare. Le femmine sono raccolte in branchi e non appena un pretendente le avvista, ecco che si cimenta in potenti richiami, sia per farsi notare, che per allontanare gli altri maschi. E se il corteggiamento lo rende necessario, questi maestosi animali non si sottraggono a fiere lotte a colpi di corna. Le escursioni si possono fare, con percorsi che vanno da poche decine di minuti alle 5 ore, con dislivello fino a 700 m, da soli o accompagnati da guide esperte.

 

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