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“Spider-Man: Across the Spider-Verse”, uno multiverso per tutti gli Spider-Man

Terra-1610 torna Miles Morales, l’unico Spider-Man presente su quella terra, in questo un nuovo capitolo della saga Spider-Verse che lo vede riunirsi con Gwen Stacy, la Spider-Woman dell’altro universo per una nuova avventura che li trascinerà nello Spider-Verse, in una lotta per fermare un terribile nemico ed altri che si presenteranno al giovane Miles in un crescendo di sfide parallele.
Piccola nota per lo spettatore per godere al massimo di questi 140 minuti di animazione, consigliamo di rivedere il primo episodio della saga, aggiungere un buon ripasso dei fumetti di Spiderman, ma se siete digiuni di tutto o quasi nessun problema. Il breve riassunto in testa alla pellicola vi permetterà di essere comunque in grado di comprendere e al tempo stesso trascinati in uno dei migliori film della Marvel in animazione mai realizzato, decisamente superiore al primo capitolo della stessa saga.
Il giovane Morales alla sua prima apparizione, aveva sollevato problemi per il colore della pelle… in una inutile polemica su come doveva essere rappresentato il vero Uomo Ragno o Spider-Man. In realtà la forza di questa nuova saga di Spider-Man va ben oltre il colore della pelle o i riferimenti ai film live action ed ai fumetti. Come nel primo episodio, in questa seconda avventura si superano tutti i limiti, si mischia tutto animazione, mainstream con uno stile visivo semplicemente perfetto. Se il primo film alla fine aveva generato un colpo di fulmine in vecchi e nuovi fan, questo vi porterà semplicemente ad odiare il finale, per il semplice fatto che dovrete aspettare l’altro capitolo Beyond The Spider-Verse nel 2024, per conoscere la fine della storia.
Una pellicola, per la quale possiamo sprecare tanti aggettivi, ma il termine spettacolare già è sufficiente. A cui aggiungiamo che moltissimi saranno tentati anzi costretti a rivedere il film, vista l’enorme quantità di informazioni, citazioni, scene da antologia che sono una gioia per gli occhi e anche per le orecchie grazie ad una fantastica colonna sonora.
Porre la pellicola nella categoria dei film di animazione è quasi volerlo sminuirlo, Spider-Man: Across The Spider-Verse è un film completo e travolgente come tutti i Marvel Movie e ad onore del vero uno dei miglior presentati quest’anno assieme al terzo capitolo dei Guardiani della Galassia. Il film si spinge in universi incredibili con personaggi carismatici, ad esempio ci porta all’interno di Mumbattan, dove troviamo lo Spider Indiano Pavitr Prabhakar, poi troviamo l’incredibile Hobie Brown lo Spider-Punk, e potremo continuare con lo Spider 2099, ma non vogliamo anticipare troppo dei tantissimi personaggi vecchi e nuovi che incontrerete, dobbiamo sottolineare che troverete anche i leggendari mattoncini della Lego con i loro personaggi.
Spider-Verse abbraccia letteralmente tutti gli Spider-Man del mondo, e probabilmente anche quelli che molti di noi da bambini hanno tentato di imitare lanciando improbabili ragnatele.
Il potere della pellicola è merito anche del trittico di registi Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson che approfondiscono le relazioni. La storia d’amore tra Miles e Gwen è una cosa (ci sono, conseguenze mortali per le Gwen quando frequentano uno Spider-Man, ricorda al giovane Miles la Spider-Woman Gwen).  Il legame e scontro con i genitori è un’altra parte importante della storia, Il legame di Gwen con suo padre sta raggiungendo un punto di rottura, mentre gli affettuosi genitori di Miles sono terrorizzati da un mondo che probabilmente non lo tratterà così gentilmente come loro.
Potremo poi continuare con gli aggettivi e paroloni forti per darci uno tono, definendo la pellicola una sinfonia di sfumature vorticose, una sinestesia cinematografica, etc. Oppure scrivere come sopra, semplicemente ci troviamo davanti da un bellissimo film che vi travolgerà con la sua storia e i suoi incredibili personaggi.
In conclusione Spider-Man: Across The Spider-Verse è il sequel, che va visto, decisamente al cinema, e in questo caso rientra nei rari eventi della storia del cinema dove il secondo episodio è più bello del primo.

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