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SMACH 2023, la biennale di Arte Pubblica delle Dolomiti da scoprire camminando

Dal 15 giugno al 10 settembre 2023 torna il trekking di SMACH: un suggestivo percorso ad anello che, attraversando i Parchi Naturali Fanes-Senes-Braies e Puez-Odle, porta alla scoperta di tutte le opere della VI edizione della Biennale, collocate in sorprendenti scorci naturali. Un’esperienza della durata di 4 giorni che coniuga la passione per il trekking con l’arte contemporanea. Un modo inedito per vivere la bellezza: artistica e paesaggistica. Dieci siti, immersi nella natura delle Dolomiti Patrimonio Unesco, ospitano dieci opere realizzate, appositamente per quei luoghi, dagli artisti vincitori del concorso internazionale. Il progetto SMACH è stato infatti insignito con la menzione d’onore del Premio Nazionale del Paesaggio 2022-2023 dal Ministero della Cultura.

Il trekking di SMACH tra paesaggio, natura, storia e miti
I Parchi Naturali Fanes-Senes-Braies e Puez-Odle sono scene aperte sulla ricchezza delle specie naturali che qui trovano il loro habitat. I Prati di Armentara, ad esempio, grazie ad una enorme diversificazione di fiori ed erbe, ospitano ben 244 tipi di funghi e 40 specie di farfalle; qui per SMACH si inserisce l’opera di Stefano Caimi. L’altopiano della Gardenaccia, invece, è un suggestivo paesaggio lunare dove si trovano formazioni geologiche originate dalle ultime sedimentazioni del Giurassico e del Cretaceo; in questo contesto si incontrerà l’installazione dell’artista messicano Anuar Portugal.
Le opere di SMACH non sono realizzate solo in base al contesto paesaggistico, gli artisti sono invitati a confrontarsi anche con l’eredità di memoria, cultura ed identità di queste montagne, che in alcuni casi sono patrimonio immateriale dell’umanità. Ad esempio, la tradizione della transumanza dal 2019 è parte della lista dell’Unesco. Il Passo di Sant’Antonio è un luogo dove da secoli transita la migrazione stagionale del bestiame, qui sorge una chiesa dedicata al santo patrono degli animali e per SMACH in questo sito è collocata l’opera del duo berlinese KG Augenstern. Il Passo Poma (Forcela de Furcia in ladino) ogni tre anni vede il pellegrinaggio di oltre mille fedeli provenienti da dodici paesi della Val Badia che, in un cammino di tre giorni, si recano all’antica sede vescovile di Sabiona, oggi monastero; in questo contesto si inserisce l’opera del collettivo LIDRIIS. Il sito Fanes, invece, rimanda alle remote leggende del Regno di Fanes, l’antica età dell’oro della popolazione Ladina; qui l’opera di LOCI Studios dialogherà con il mito. A Pederü, poi, troviamo testimonianze della storia più recente: durante la Prima Guerra Mondiale in questo luogo venne allestito un popoloso villaggio militare dell’Impero Austro-ungarico i cui resti, oggi ristrutturati, ospitano un rifugio; l’opera di Egeon narra in chiave contemporanea le vicende tragiche di quel momento.

Un tour curato nei minimi dettagli
SMACH insieme ad Holimites, rinomato tour operator delle Dolomiti, anche per questa edizione della Biennale ha ideato un percorso che attraversa alcuni dei siti più iconici dei Parchi Naturali Fanes-Senes-Braies e Puez-Odle. Oltre 60 km di cammino, con dislivello positivo di 4300 metri, suddivisi in 4 itinerari per una durata di 4 giorni, con 3 pernottamenti, colazioni, cene e tassa di soggiorno inclusi; prezzi a partire da 540 € a persona. Il percorso raggiungerà tutte le opere site-specific realizzate dagli artisti della VI edizione di SMACH. Il trekking è consigliato ad un’utenza già preparata alle camminate di montagna. Per tutti gli altri visitatori sono consigliati itinerari giornalieri, selezionando le escursioni alle opere in base alle individuali capacità di percorrenza. Per tutti, poi, c’è la comoda tappa al Parco Val Dl’Ert, con accesso diretto dal paese di San Martino in Badia, dove sono raccolte 23 opere acquisite da SMACH nelle precedenti 5 edizioni.

Foto: Nicola Grigis

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