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Cocainaorso, un orso da uccidere…

Cocainaorso, basato su fatti realmente accaduti nei lontani anni ’80 (ma con una storia molto differente), la pellicola ci narra la storia di un Orso (o meglio Orsa perché scopriremo essere una femmina) che ingoia sacchi di cocaina in Georgia lanciati da cielo e dispersi da uno sbadato narcotrafficante, e che impazzisce assaggiando la sostanza. Diretta dalla brava attrice, produttrice e regista Elisabeth Banks, che ci regala una storia horror/thriller surreale che sfocia inevitabilmente nel comico, è davvero ben realizzata e consigliata per gli appassionati e non solo.
Un orso strafatto, una serie di personaggi assurdi, ma interpretati da un cast stellare tra cui spicca Kerri Russell, Margo Martindale (praticamente una reunion del cast di Americans), O’Shea Jackson Jr., Alden Ehrenreich e tanti altri, non ultimo il compianto Ray Liotta a cui è dedicata la pellicola.
Storia semplice, quasi banale, con un orso strafatto che ci porta subito dentro una pellicola dai contenuti horror, ma altamente divertente per le situazioni assurde e paradossali. Bravissima la Banks nel destreggiare i suoi attori, che recitano con un orso in digitale molto ben animato dal team degli effetti speciali.
La vera storia del trafficante di droga Andrew Thornton che lasciò cadere oltre 200 chili di cocaina nelle foreste vicino ad una piccola città della Georgia, ingerita poi da un orso nero che morì per overdose, viene riadattata per questa storia cinematografica, che giunge sui nostri schermi dal 20 aprile con la drammatica coincidenza di alcuni fatti reali accaduti in trentino, cosa che porterà sicuramente a polemiche e a un paradossale lancio pubblicitario drammaticamente gratuito.
Ma attenendoci solo al nostro compito di recensire, al contrario ci troviamo davanti ad una pellicola originale, divertente, sappiamo che il termine non sarà gradito ad alcuni, ma la scelta della Banks era proprio quello di creare una storia assurda, sulla scia di tante comedy horror, riuscendo in pieno nell’operazione, con una sequela di battute, scene al cardiopalma e un finale che riprende i toni drammatici della storia.

Keri Russell in una scena del film

L’ottima realizzazione dell’animazione dell’orso, sottolineiamo ancora, davvero completa con tutte le gamme di espressioni che gettano inquietudine e al tempo stesso generano divertimento, quando l’animale sente l’odore della roba bianca e si getta su di essa come lo Scarface del film di De Palma! Per gli appassionati del gore poi non manca il sangue in quantità e scene raccapriccianti da voltastomaco.
Il cast corale della pellicola si alterna perfettamente alla lotta con l’animale, e nei 95 minuti, durata giusta per un horror, tutto viene ben bilanciato da battute, scene grondanti di sangue e follia generale.
Se forse al termine della pellicola lo spettatore si sentirà quasi colpevole per essersi divertito pensando ai fatti della cronaca nostrana, il ricordo della scomparsa di Ray Liotta probabilmente andrà unito anche al runner rimasto vittima di recente, rammentando a tutti che parliamo pure sempre di un film di fantasia e non di drammatiche notizie riportate da un telegiornale.

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