Attore dalla lunga carriera teatrale e cinematografica spaziante da Noi credevamo di Mario Martone a Koza nostra di Giovanni Dota, il palermitano Vincenzo Pirrotta passa dietro la macchina da presa con Spaccaossa, nelle sale cinematografiche a partire dal 24 Novembre 2022.
Sceneggiato da Ignazio Rosato insieme a Salvatore Ficarra e Valentino Picone, un lungometraggio che non ha assolutamente nulla a che vedere con le commedie tipiche dei due assi siciliani della risata, in quanto ispirato ad un vero fatto di cronaca riguardante persone disposte a lasciarsi frantumare braccia e gambe allo scopo di simulare finti incidenti stradali per poter poi riscuotere gli indennizzi delle assicurazioni.
Un vero e proprio dramma immerso in un triste contesto sociale dell’Italia meridionale – con tanto di momenti sottotitolati parlati in dialetto stretto – per scavare nell’anima nera dei personaggi che lo popolano e raccontare un inferno tempestato di esseri miserabili.
Esseri comprendenti Vincenzo, interpretato dallo stesso Pirrotta, pedina del racket che adesca i “fratturabili” in cambio di una piccola percentuale, Francesco alias Ninni Bruschetta, che mette in scena i finti incidenti reclutando anche falsi testimoni, sua moglie Maria, dal volto di Simona Malato, e il Michele che si occupa delle pratiche burocratiche dell’assicurazione, cui concede anima e corpo Giovanni Calcagno.
Senza contare Fasulina, esecutore materiale delle fratture incarnato da Maziar Firouzi; mentre, se da un lato Luigi Lo Cascio ricopre il piccolo ruolo di Machinetta, uno dei più recenti mutilati, dall’altro Luigi Maria Rausa è Mario, cliente ansioso di festeggiare con sfarzo la Prima Comunione della figlia, e Selene Caramazza veste i panni della giovane tossicodipendente Luisa, destinata a legarsi sempre più a Vincenzo.
Quest’ultimo figlio della perfida Giovanna dalle fattezze di Aurora Quattrocchi; la quale completa insieme a Filippo Luna e Rossella Leone l’ottimo cast di Spaccaossa, opportunamente immerso in una tutt’altro che solare atmosfera garantita dai toni piuttosto cupi della fotografia a cura dell’infallibile Daniele Ciprì.
Un film che scava attraverso il suo lento incedere nella miseria umana, facendo sfilare sullo schermo carnefici che si trovano, in fin dei conti, nella stessa barca delle loro vittime, tanto da scambiarsi con esse i ruoli.
Un film non eccessivamente esplicito nella violenza visiva, ma non poco crudo negli argomenti che pone al proprio centro, arrivando a rivelarsi del tutto privo di speranza.
Un debutto registico nella media e di sicuro non eccelso, Spaccaossa, ma certamente capace di lasciare un segno grazie alla vicenda che propone allo spettatore.
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