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Lo spettro del metaverso dietro il licenziamento degli 11.000 dipendenti di Zuckerberg

Valanga di licenziamenti per i colossi digitali, la notizia di Facebook di questi giorni è solo l’ultima di una serie piuttosto lunga. Una crisi che pervade il settore tech, ma che nasconde anche altri risvolti.

Più propriamente dobbiamo parlare di Meta – non Facebook – così è stato ribattezzato qualche tempo fa l’intero gruppo, che non comprende solo Facebook, ma anche Instagram e Whatsapp. E in questa stessa innovazione sembrerebbero poter risiedere le effettive motivazioni della crisi, che differenzia il caso di Menlo Park da altri licenziamenti di massa nel settore, come avvenuto per Snapchat e Twitter.

L’AD Mark Zuckerberg avrebbe fatto ammenda in una missiva indirizzata ai propri dipendenti, assumendosi le responsabilità di quello che può definirsi un eccesso di ottimismo rispetto ad alcuni trend che si erano dimostrati in crescita negli ultimi anni.

Pur non intendendo retrocedere rispetto alle proprie posizioni sul metaverso, è sicuramente l’ingente investimento in quest’area ad aver causato forte scetticismo ed aperto disappunto da parte degli investitori rispetto alle scelte dell’AD. Una sfiducia supportata da un calo delle azioni superiore al 70%, che rende di fatto ingiustificate le numerose assunzioni effettuate fra il 2020 e il 2022, che sommate arrivano ad oltre trentamila unità. Gli investimenti, stimati in 10/15 miliardi di dollari all’anno, non sono al momento stati ripagati e la strada, secondo molti esperti del settore, è ancora lunga e tortuosa.

Per il momento, i pochi metaversi esistenti non stanno godendo di afflussi importanti, non secondo le previsioni quantomeno, e l’ambito in cui sono maggiormente utilizzati è forse quello del gaming.

Ne abbiamo parlato con la redazione di Italcasino.net, che sta seguendo con interesse gli sviluppi del settore “Esistono già diverse proposte di gioco nel metaverso, alcune anche relative ai casinò, come ICE Poker ospitato da Decentraland, e Slotie” riferiscono gli esperti del blog di settore “tuttavia, i metaversi hanno ancora alcuni limiti, anche molto importanti, che precludono una capillarizzazione del loro utilizzo, perlomeno al momento”.

Fra questi, Italcasino.net segnala la mancanza di una regolamentazione precisa e condivisa a livello internazionale, sia in termini di tassazione che a livello più generale.

«Ci sono poi alcune limitazioni prettamente economiche, sia a livello macro che nel dettaglio” proseguono “nei metaversi si fa largo uso di criptovalute, che sono però ancora realtà di nicchia, per accedere alle quali i costi sono molto elevati e non alla portata di tutti. Sempre parlando di costi, anche se più banalmente, un altro fattore che frena molto questa crescita è il prezzo dei visori necessari per immergersi nella realtà virtuale, al momento ben lontani da poter essere accessibili a un largo numero di persone, soprattutto considerando l’inflazione e il caro vita che stiamo solo iniziando ad affrontare».

Insomma, una bella idea il metaverso, e con ottime potenzialità. Ma che ancora necessità di qualche affinamento e miglioria per poter essere considerata la svolta epocale di cui tutti stanno parlando da anni.

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