In tour nelle arene estive a partire da Luglio 2022, Toilet è il terzo lungometraggio diretto da Gabriele Pignotta, dopo la commedia Ti sposo ma non troppo e l’avventura per ragazzi Ötzi e il mistero del tempo.
Un dramedy di cui è protagonista il regista stesso nei panni di Flavio Bretagna, il quale, prossimo all’appuntamento di lavoro più importante della sua vita, sbaglia strada mentre è al volante della sua auto alle prese con telefonate dei clienti, messaggi vocali in segreteria e chiamate della ex moglie, per poi fermarsi in una piccola area di servizio… ritrovandosi bloccato, però, all’interno del bagno.
Perché, al di là dei primi minuti di visione ambientati all’aperto, è del tutto tra le mura della toilet suggerita dal titolo che si svolge l’insieme, ricordando vagamente l’idea di base di Nel bagno delle donne di Marco Castaldi.
Ma, se in quel caso il protagonista Luca Vecchi interagiva con persone che, dal di fuori, vedevamo in volto, qui Pignotta si cimenta in un eccellente assolo recitativo, complice in particolar modo l’impostazione teatrale testimoniata dall’interno unico d’ambientazione.
Un assolo in cui gli fanno da interlocutori esclusivamente i personaggi dei quali ascoltiamo le voci attraverso il telefono, da Vanessa Incontrada a Lillo Petrolo, passando per un Francesco Pannofino maresciallo dei carabinieri che ha a che fare con una rapina.
Un assolo la cui situazione d’impedimento mira a spingere lo spettatore ad interrogarsi su quanto tempo dedichi quotidianamente alle cose importanti mentre le trascura per dedicarsi alla corsa sfrenata al successo e all’affermazione di se stesso.
Quello stesso spettatore in cui, una volta bloccatasi la porta del ristretto ambiente dove finisce rinchiuso Bretagna, scatta la molla della curiosità nei confronti di ciò che dovrà accadere all’uomo, con conseguente aumento della tensione tragicomica generata dalle diverse circostanze. In quanto ciò che sorge immediatamente spontaneo fare è chiedersi come il buon Flavio potrà uscire vivo da quella che si è trasformata per lui in una vera e propria prigione. E, con l’apice delle risate raggiunto nella conversazione consumata insieme ad un’operatrice del sesso telefonico, Toilet si può tranquillamente definire una piccola operazione in fotogrammi riuscita in pieno e destinata a lasciar emergere ulteriori interessanti aspetti di narratore da schermo del poliedrico Pignotta.
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