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“The gray man”: salvate l’agente Ryan

In cinema selezionati dal 13 Luglio 2022 e disponibile sulla piattaforma Netflix a partire dal giorno 22 successivo, The gray man – tratto dall’omonimo romanzo di Mark Greaney – ci lascia giusto il tempo di fare conoscenza con l’agente della CIA suggerito dal titolo, per poi sfornare immediatamente una sequenza d’azione.
Agente Court Gentry detto Sierra Six, che, interpretato da Ryan Gosling e strappato da un penitenziario federale per essere reclutato dal suo responsabile Donald Fitzroy alias Billy Bob Thornton, in passato era un mercenario autorizzato dall’Agenzia altamente qualificato. Mercenario che, ora entrato in possesso di qualcosa dal contenuto decisamente scottante, si ritrova ad essere un obiettivo, braccato in tutto il mondo dall’ex agente CIA Lloyd Hansen, dai connotati del Chris Evans conosciuto soprattutto per essere il Captain America dei cinecomic Marvel.
Del resto, dietro la macchina da presa di The gray man abbiamo i fratelli Anthony e Joe Russo che hanno firmato quattro avventure cinematografiche degli Avengers e che, tirando in ballo anche la Ana de Armas del bondiano No time to die nei panni dell’agente Dani Miranda, mettono in piedi due ore di altamente spettacolare visione in cui non si è certo badato a spese e a dispendio di sofisticati mezzi.
Infatti, con una struttura narrativa tutt’altro che priva di flashback, si balza da una città all’altra con il protagonista coinvolto in situazioni sempre più frenetiche, sulla palese falsariga del Tom Cruise del franchise Mission: impossible.
Ne è evidente testimonianza il lungo inseguimento sulle strade di Praga, destinato a rivelarsi il momento migliore del lungometraggio nello sguazzare allegramente in mezzo a pallottole volanti e distruzione di automezzi e strutture.

Rege-Jean Page e Ana de Armas in una scena del film

Ma sono proprio questi chiari rimandi cinefili, come pure il plot di partenza analogo all’idea di base di Quella sporca dozzina di Robert Aldrich e lo scontro a bordo di un aereo in caduta ripreso in maniera evidente dall’avventura di 007 Moonraker – Operazione spazio, a conferire al tutto il sapore di un elaborato tanto lussuoso nella confezione quanto poco originale.
Un elaborato la cui colonna sonora a cura di Henry Jackman, oltretutto, sembra a tratti strizzare l’occhio proprio ai temi ascoltati nei film su James Bond… fino al duello finale consumato in una fontana, per quello che rimane un action movie nella media, in grado di regalare vere emozioni, per lo più, ai profani del genere.

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